Cause mal di schiena bambini: zaini pesanti a scuola e posture scorrette

Quando i bambini iniziano ad andare a scuola, il problema degli zaini pesanti e della schiena sovraccarica è ormai annoso: escono di casa carichi e sbilanciati all’indietro dallo zaino, tanto che molti genitori decidono di accompagnarli fino a scuola.

All’ inizio di ogni anno scolastico i genitori guardano la lista dei libri da acquistare e certamente “il peso della cultura” si fa sentire anche sulla schiena dei bambini. Un utile rimedio è usare uno zaino-trolley con le rotelle. Per gli “irrinunciabili” dello zaino è bene invece ricordare ai propri figli di non indossare lo zaino su una spalla sola (una moda sempre più diffusa alle scuole superiori) e cercare di appoggiarlo a terra durante il tragitto sull’ autobus o sulla metro in città. Lo zaino ideale ha uno schienale imbottito ma rigido e spallacci morbidi.

È importante che il peso dello zaino non superi il 10-15% di quello corporeo, mentre secondo le statistiche si arriva spesso ad una media del 27%. Oltre a questo problema, molti bambini e ragazzi oggi trascorrono diverse ore della giornata seduti davanti ad uno schermo (che sia il pc, il tablet, il cellulare o la tv), spesso con la schiena curva o distesi sul divano in posizioni “stravaganti”. Quindi non è sempre il peso dello zaino il solo responsabile principale dei disturbi alla schiena e alla colonna vertebrale.
Per evitare problemi in futuro, la prima regola della prevenzione è quella di muoversi: fare attività sportiva per rinforzare i muscoli del busto (addominali, lombari, sacro-spinali) che altrimenti si rilassano e si atrofizzano col risultato di una colonna vertebrale danneggiata e doloretti vari da grandi.

Nei bambini, e fino ai 12-13 anni, non si ha una sensibilità posturale, che si sviluppa solo dopo la maturità neurologica, solitamente viene quindi preferita la postura percepita come più comoda. Nell’adulto una postura mantenuta oltre 30 minuti provoca fastidio, tanto che il consiglio è di cambiare posizione ogni 40-45 minuti. Un discorso analogo vale ancora di più per i bambini. Quando sono più piccoli sono naturalmente in movimento, successivamente vanno salvaguardate tutte quelle occasioni che offrono l’opportunità di muoversi: dal gioco allo sport, all’ora di educazione fisica a scuola.
Oltre all’attività fisica scolastica (spesso carente o insufficiente in molte scuole) è bene abbinare anche lo sport settimanale: un fisico allenato sopporta meglio il peso dello zainetto e una colonna vertebrale in movimento è la prima prevenzione al mal di schiena.

Cifosi e scoliosi sono dovute a fattori genetici, non dipendono dallo zaino


C’è da sfatare il mito della cifosi o scoliosi provocate dallo zaino di scuola: questi due atteggiamenti sbagliati della colonna vertebrale (la cifosi è una curvatura in avanti, la scoliosi è una curvatura laterale) sono infatti dovuti a cause soprattutto genetiche, in particolar modo la scoliosi. La cifosi può essere posturale o strutturale, perciò risolvibile con esercizi appositi solo nel primo caso (cifosi posturale).
Se i vostri figli incurvano la schiena in avanti o lateralmente, non prendetevela quindi con gli zaini, ma probabilmente le cause sono soprattutto genetiche, in particolar modo se si parla di scoliosi.
Per sapere se vostro figlio soffre di questi o altri problemi posturali, occorre effettuare una visita accurata da uno specialista.

Meno libri e più tablet a scuola per i bambini e i ragazzi

Con l’arrivo di tablet e relativi e-book (libri in formato digitale da scaricare sul proprio lettore), anche la scuola ha deciso di innovarsi e alleggerire le schiene dei propri alunni.
Sono state molte le proposte e le sperimentazioni, come ad esempio l’esperienza del 2010 a Bergamo, dove la prima scuola pubblica ha adottato per due anni le tavolette digitali al posto dei tradizionali libri di testo. I risultati hanno dato ragione all’innovazione, con punteggi tra l’81 e il 100 all’esame di stato.
Svariate scuole hanno poi seguito l’esempio, al nord, al centro e al sud, dove il Ministro dell’ Istruzione Francesco Profumo ha inviato 35mila tablet, uno ogni due insegnanti (sono ancora troppo pochi purtroppo!). Le scuole interessate sono quelle delle regioni Campania, Sicilia, Calabria e Puglia che hanno aderito ad un progetto europeo lanciato dal Ministero. Si spera così di rendere le lezioni più dinamiche e avvicinare alunni e professori su un terreno comune più moderno e meno pesante, in tutti i sensi. Ma c’è ancora molta strada da fare per la scuola: la tecnologia esiste, occorre diffonderla e usarla! Tra l’ altro, con il tablet la scuola diventerebbe anche meno cara (i libri costano!), oltre ad alleggerire le spalle dei ragazzi dal peso degli zaini.

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