Formaggio con muffa: nomi dei migliori formaggi DOP

formaggio con muffa gorgonzola

I formaggi sono una fonte di calcio: un minerale indispensabile per la salute delle ossa.
Il Gorgonzola, ad esempio, fornisce ben 401 mg di calcio ogni 100 grammi. Questo gustoso formaggio è erborinato: è cioè un formaggio con la muffa.

formaggio con muffa gorgonzola
Ma i formaggi contengono anche molti grassi, soprattutto saturi. In 100 grammi di Gorgonzola trovi ben 27 grammi di grassi. Per quanto riguarda le calorie, un etto di gorgonzola apporta ben 324 calorie.
Ecco perché è meglio evitare di mangiare i formaggi a fine pasto. Dato che apportano proteine animali, i formaggi vanno considerati come un vero e proprio secondo piatto da portare in tavola solo 2-3 volte alla settimana, accompagnati alle verdure. Oppure puoi usare i formaggi per la preparazione di piatti unici come le insalatone.

Qualche esempio? Ecco 4 ricette dietetiche che puoi stampare per preparare delle veloci insalatone col formaggio.
Clicca sui link qui di seguito:
1- Ricetta insalata greca

2- Ricetta insalatona con feta e pomodori secchi

3- Ricetta insalatona con formaggio robiola

4- Ricetta insalatona con formaggio pecorino sardo

L’importante è accompagnare sempre i formaggi con le verdure crude o cotte, che saziano e rallentano l’assorbimento dei grassi.

Formaggi con la muffa: quali sono i migliori?

Le muffe di questi particolari formaggi determinano anche il gusto e la fragranza. Il più famoso formaggio con la muffa d’Italia è il Gorgonzola Originario della Lombardia e del Piemonte: è riconosciuto a livello europeo con il marchio DOP (denominazione d’origine protetta).
Fatto con latte vaccino, tradizionalmente il Gorgonzola veniva preparato con il metodo della lavorazione “a due paste”: mescolando cioè due cagliate prodotte in tempi diversi (una la sera e una la mattina). Le differenze di acidità e di temperatura delle due cagliate determinavano un impasto poco amalgamato, nei cui interstizi si sviluppavano particolari muffe, capaci di colorare la pasta e di caratterizzare il sapore del Gorgonzola.
Oggi, il metodo più usato per preparare questo formaggio prevede di introdurre direttamente le muffe, ottenendo prodotti più o meno piccanti e cremosi. Il Gorgonzola piccante ha una pasta morbida, un profumo e un sapore decisi. Il Gorgonzola dolce è invece cremoso con muffe più chiare, tendenti all’azzurro.

Oltre al Gorgonzola, assaggia anche altri formaggi con la muffa meno conosciuti, preparati con metodi artigianali. L’importante è che impari a riconoscere la buona qualità del cibo che compri.

Un altro grande erborinato (formaggio con la muffa) DOP italiano è ad esempio il Castelmagno, originario dell’omonimo comune e dei due vicini comuni di Monterosso Grana e Pradleves (in provincia di Cuneo). I produttori di questo formaggio tramandano una tradizione antica, basata sull’artigianalità della lavorazione.
Il Castelmagno è un formaggio dalla tipica forma cilindrica, è a base di latte vaccino, con l’eventuale aggiunta di piccole quantità di latte ovino e caprino. Lavorato artigianalmente e fatto stagionare in vecchie miniere, il Castelmagno ha un gusto che diventa più forte e piccante col procedere della maturazione.

Assaggia anche questi squisiti formaggi con la muffa:

  • il piemontese Blu del Moncenisio: è un formaggio con la muffa dalla tipica forma cilindrica (come il Castelmagno), viene preparato negli alpeggi d’alta montagna con latte vaccino, ha un sapore deciso, ha la crosta sottile (leggermente fiorita, di colore bianco avorio) e la pasta morbida, di un giallo paglierino più o meno intenso
  • il piemontese Murianengo: un raro formaggio di alpeggio dal sapore decisamente intenso, frutto di una lunga stagionatura che produce una marcata erborinatura (muffa) naturale
  • il piemontese Chiabro d’Henry o “capra di Enrico”: in questo formaggio il gusto tipico del latte di capra e l’erborinatura (muffa) spontanea, unite alla stagionatura nelle vinacce, donano un sapore assolutamente unico, molto forte, con note intense, vicine a quelle della grappa
  • il formaggio francese Roquefort: è prodotto nel sud della Francia con latte crudo di pecora, ha una pasta omogenea, bianca, grassa e burrosa, con un’erborinatura (muffa) uniforme, ha un sapore deciso, aromatico e leggermente salato che si sposa bene anche con l’avocado.

Come riconoscere la buona qualità dei formaggi con la muffa?

Per riconoscere la buona qualità del Gorgonzola e del Castelmagno, la prima cosa che devi verificare al momento dell’acquisto è la presenza del marchio dei rispettivi consorzi di tutela.
Per il Gorgonzola è importante osservare che, esternamente, la forma non presenti bombature o convessità e nemmeno spaccature o screpolature profonde che possono indicare un problema tipico di questo formaggio: il progressivo rammollirsi della pasta interna, con deformazione evidente della crosta.
All’osservazione esterna, anche le forme di buona qualità del formaggio Castelmagno non devono mostrare bombature o eccessiva convessità. La presenza di questi segni può infatti indicare uno sviluppo di microbi contaminanti che, nelle fasi iniziali della maturazione, attaccano il lattosio con produzione di sostanze gassose.

Per quanto riguarda la pasta di tutti gli erborinati (i formaggi con la muffa), verifica sempre il giusto grado di sviluppo e attività delle muffe: una loro presenza troppo scarsa si riflette in un gusto poco marcato e senza personalità, mentre (all’opposto) uno sviluppo eccessivo di muffe e una maturazione troppo spinta possono determinare la formazione di sostanze dall’odore esageratamente forte e poco gradevole.
Ricorda che l’aroma di un formaggio erborinato (con la muffa) deve essere intenso, ma non deve sapere troppo di ammoniaca.

Come conservare i formaggi con la muffa?

I formaggi erborinati (con la muffa) sono alimenti “vivi”, nei quali l’azione delle muffe continua fino al momento del consumo ed è quindi preferibile gustarli in tempi brevi dopo l’acquisto.
Se hai la necessità di conservare piccole quantità di formaggio con la muffa, evita di avvolgerle in fogli di pellicola trasparente contenenti Pvc (policloruro di vinile) che, a contatto con i cibi grassi (come i formaggi), possono rilasciare ftalati: sostanze dannose per la salute.

Usa invece dei fogli di carta stagnola o di alluminio per avvolgere il formaggio e poi riponilo nella parte inferiore del frigo, chiuso in un contenitore di plastica.

Se invece acquisti quantità consistenti di erborinati (formaggi con la muffa), puoi ricorrere con discreto successo al congelamento: tagliato a fette sottili e avvolto in carta d’alluminio, il formaggio si può mantenere nel congelatore per 2-3 mesi senza subire danni. Prima del consumo, però, fai scongelare il formaggio molto lentamente nel frigorifero.

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