Nei e melanoma, macchie della pelle e macchie scure su viso e mani. Prevenire il tumore della pelle – Nuove Cure

nei-e-melanoma-macchie-della-pelle-e-macchie-scure-su-viso-e-mani-prevenire-il-tumore-della-pelle-nuove-curePeriodicamente è bene controllare se sul corpo sono spuntati dei nei della pelle strani. I disturbi dermatologici non vanno trascurati e richiedono attenzione. Molti ita­liani infatti hanno un proble­ma dermatologico, mol­ti però non lo sanno perché non si osservano mai. E tra i problemi dermatologici non c’è solo il melanoma camuffato da neo della pelle, ma ci sono anche altre macchie della pelle da non sottovalutare, co­me le cosiddette cheratosi attiniche che con il tempo possono trasfor­marsi in tumore.
E’ quindi importante fare un primo autoesame per scopri­re se c’è qualche chiazza sospetta, e in caso di nei della pelle e macchie strane è bene rivolgersi ad uno specialisa.

L’ AUTOESAME DELLA PELLE: PREVENZIONE DEL MELANOMA E DEI TUMORI DELLA PELLE

Per controllare la pelle gli specialisti consigliano di mettersi davanti allo specchio, partendo dal busto e dalla pancia. Poi, con un altro specchio alle spalle, guardare bene anche la schiena. È importante tener presente che non esistono solo i nei: le macchie possono avere aspetti diversi. Le macchie bianche della pelle possono ad esempio dipendere da un fungo e vanno valutate dallo specialista.

NEI E MELANOMA: come riconoscere un melanoma

Se dall’ autoesame della pelle hai notato un neo di forma irregolare, simile a un’ isola fotografata dall’ alto, il dubbio che sia un melanoma può ve­nire soprattutto se il neo è nero scuro oppure variegato dal marrone al nero al grigio, con margini netti tra le zone più scure e quelle chiare. Un altro segnale importante è controllare se il neo della pelle sembra aumentato di dimensione o se ha un diametro superiore ai sei millimetri.

DIAGNOSI DEL MELANOMA

La diagnosi di melanoma oggi è anco­ra più precisa grazie all’ analisi spettro­fotometrica. Si tratta di una specie di scanner che raccoglie le immagini in profondità, fino a due millimetri sotto la superficie della pelle, e le trasmette ad un computer. Rispetto alla videodermatoscopia, che è l’ esame tradiziona­le, è più dettagliato. L’ analisi spettro­fotometrica viene richiesta quando ci sono dei dubbi: permette di osservare la quantità e la qualità del flusso di sangue nel derma, in modo da avere subito indicazioni circa la for­mazione di nuovi capillari dovuti a un tumore cutaneo.
Con questo tipo di analisi è possi­bile anche vedere bene la struttura del collagene e capire quindi da eventua­li alterazioni se si tratta di un melanoma particolarmente aggressivo.

MACCHIE SCURE (BRUNE) SU MANI E VISO

Se hai notato delle chiazze brune, piatte e rotonde, con ogni probabilità sono le cosiddet­te macchie brune. In genere compaio­no sulle parti del corpo più esposte, co­me le mani e il viso e sono tipiche di chi prende il sole in modo intenso e concentrato, per esempio solo nei fine settimana. Sono più frequenti dopo i 40 anni perché con il tempo la pigmen­tazione della pelle diventa irregolare.

SCHIARIRE LE MACCHIE SCURE SU VISO E MANI

L’ ultima frontiera della cura per le macchie scure su viso e mani è un’ as­sociazione di due sostanze schiarenti: l’ acido cogico e l’ acido azelaico. Fi­no a poco tempo fa il principio attivo più utilizzato era l’ idrochinone, che oggi è stato abbandonato perché cau­sava spesso irritazioni e reazioni allergiche. Studi recenti hanno provato che il mix di acido cogico e acido azelaico è più efficace rispetto ai due principi attivi utilizzati da soli. Inoltre questo mix non aggredisce la pelle né causa irritazio­ni. La composizione viene messa a punto dal dermatalogo e preparata dal farmacista e può essere sotto forma di crema o di lozione. Il prodotto va applicato due volte al giorno per circa un paio di mesi direttamente sulla macchia. Non dà effetti collaterali ma per avere risultati duraturi bisogna proteggere la zona con una crema solare a schermo totale.

LA CHERATOSI ATTINICA: UN NEO RUVIDO AL TATTO (può trasformarsi in tumore se non viene rimosso)

Se si scopre una specie di neo ma ru­vido al tatto (come una placca scura), quasi sicuramente è che­ratosi attinica. Viene in genere sulle mani, sul viso oppure sulle gambe. La causa principale sono i raggi Uvb che con il passare degli anni possono alte­rare alcune cellule dello strato supe­riore della pelle e dare il via alle che­ratosi.
Oggi gli specialisti preferisco­no togliere la che­ratosi attinica, perché in due casi su 10 può trasformarsi in tumore.

NUOVE CURE PER LA CHERATOSI ATTINICA

La nuova strategia contro la che­ratosi attinica si chiama terapia fotodinamica e distrugge le cellule alterate. Rispetto alle altre cure, come la crioterapia, questa è particolarmente efficace quando ci sono diver­se cheratosi perché permette un trat­tamento più omogeneo.
Con la terapia fotodinamica viene appli­cato sulla macchia un farmaco a ba­se di una sostanza fotosensibilizzan­te, cioè che si attiva solo a contatto con la luce. La macchia viene irradia­ta per una decina di minuti con una lampada speciale che emana luce rossa e fredda. È come un bombar­damento che distrugge le cellule can­cerose. In genere basta una seduta. Gli effetti collaterali di questo trattamento sono pochi: a volte si può scatenare un eritema, cioè una scottatura lieve o si può avere un leg­gero gonfiore che passa da sé.

MACCHIE BIANCHE SULLA PELLE E VITILIGINE

Se hai notato delle macchie bianche con un bordo scuro, può essere vitiligine, una malat­tia della pelle comune soprattutto pri­ma dei 20 anni. Nella metà dei casi il disturbo è ereditario. Per ragioni che non sono ancora del tutto chiare, il sistema immunitario si scatena con­tro le cellule responsabili della pro­duzione di melanina, distruggendo­le. Così compaiono le chiazze.

CURA DELLA VITILIGINE CON IL LASER

Le nuove ricerche scientifiche hanno dimostrato che la terapia più efficace per la vitiligine è quella fatta con uno speciale laser che emette una luce monocromatica a eccimeri. Rispetto alle lampade Uvb uti­lizzate finora, il laser è più selettivo: così si evi­ta l’ esposizione alle radiazioni ultravio­lette della pelle sana. La terapia stimo­la sia l’ attività delle cellule del sistema immunitario sia la produzione di mela­nina. Ogni seduta dura tre minuti e viene fat­ta nello studio del dermatalogo. Il nu­mero di sedute dipende dalla gravità del proble­ma: in genere ce ne vogliono da un mi­nimo di tre a un massimo di 10.

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