Riduzione seno per problemi alla schiena

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Quando il seno della donna è troppo grande, l’ intervento necessario da fare è la mastoplastica riduttiva.
Diminuire un seno molto grande migliora la postura; è meglio operarsi da giovani proprio per evitare danni permanenti alla schiena.
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In Italia sono oltre 5 mila le donne che si operano ogni anno per ridurre il seno troppo grande. Le donne più famose che hanno eseguito l’intervento per la riduzione del seno sono Paola Perego e Alessia Marcuzzi.
La mastoplastica riduttiva è infatti un intervento chirurgico che consente di risolvere problematiche fisiche correlate con il peso eccessivo delle mammelle.

L’ ipertrofia mammaria è lo sviluppo eccessivo della ghiandola mammaria durante la pubertà o durante la gravidanza.
Il seno della donna può crescere fino a raggiungere il peso di qualche chilogrammo nelle cosiddette gigantomastie.
A causare lo sviluppo eccessivo del seno sono fattori costituzionali, ormonali e anche una predisposizione ereditaria.
In questi casi è consigliato sottoporsi all’intervento chirurgico di mastoplastica riduttiva.
Ecco quindi cosa è utile sapere prima dell’operazione per la riduzione del seno.

Riduzione del seno: quando farla?

Un seno troppo grande favorisce atteggiamenti posturali viziati, dovuti sia al peso eccessivo delle mammelle, sia alla tendenza di nasconderle.
La postura scorretta causa a sua volta cifosi (gobba) o rotazioni (scoliosi) della colonna vertebrale e della gabbia toracica, soprattutto quando una mammella “pesa” più dell’altra.

Le dimensioni eccessive del seno spostano in avanti il baricentro della colonna vertebrale, costringendo collo e spalle a sopportare un peso importante. Questo causa dolori fisici e difetti di postura.
Avere un seno troppo grande porta anche problemi dermatologici, come l’irritazione della pelle a livello del solco mammario, e può causare difficoltà nella pratica sportiva.

In questi casi, la riduzione del seno con mastoplastica riduttiva è necessaria per la salute della donna: prima ci si opera, meglio è. Per prevenire l’ insorgenza o l’ aggravarsi di problematiche psicofisiche, è infatti necessario intervenire chirurgicamente in tempi precoci, cioè appena lo sviluppo puberale della donna è terminato.
L’intervento correttivo con mastoplastica riduttiva eseguito in età non più giovanile, pur migliorando l’atteggiamento posturale scorretto, non riesce mai a modificare eventuali curve patologiche della colonna vertebrale che si sono create nel corso degli anni.
Quando si presenta l’indicazione chirurgica alla mastoplastica riduttiva è quindi dannoso aspettare, perchè si rischia di aumentare i disagi fisici e psichici.

L’ intervento di mastoplastica riduttiva ha come obiettivo sia la diminuzione del volume del seno, sia il rimodellamento delle mammelle, che spesso appaiono deformate o asimmetriche. Lo scopo della mastoplastica riduttiva è quello di ottenere la forma ottimale del seno e la migliore simmetria possibile.

Mastoplastica riduttiva: come funziona?

La preparazione pre-operatoria prevede analisi cliniche di routine e lo screening ecografico o mammografico.
Nelle due settimane precedenti all’intervento chirurgico è necessario eliminare il fumo e non assumere aspirina o antinfiammatori non steroidei (fans), che aumentano il rischio di sanguinamento.
È buona norma praticare una doccia con sapone disinfettante la sera prima dell’ intervento.

La mastoplastica riduttiva viene eseguita in anestesia generale, di solito con un ricovero di un giorno.
Il chirurgo plastico asporta cute e tessuti mammari in eccesso, spostando l’areola più in alto e rimodellando i rimanenti tessuti in una forma più piccola, più alta e proiettata.
A seconda dell’entità dell’intervento, la dimissione può avvenire nella stessa giornata dell’operazione oppure il giorno seguente all’intervento. Il recupero post-operatorio è molto rapido.

Per quanto riguarda le cicatrici, la riduzione del seno lascia il segno: una cicatrice circolare intorno all’areola, una cicatrice verticale e molto spesso anche una cicatrice a livello del solco mammario.
Le cicatrici residue diventano comunque meno evidenti con il tempo, ma sono permanenti.

Dopo la riduzione del seno si può allattare?

Attualmente esistono delle tecniche chirurgiche particolarmente sofisticate che consentono di asportare grandi quantità di tessuto con la mastoplastica riduttiva e, nello stesso tempo, di lasciare inalterata la struttura della ghiandola che rimane. Inoltre si cerca di mantenere il più possibile la sensibilità e la retrattilità dell’areola.
Dopo l’ intervento per la riduzione del seno, la donna potrà quindi allattare se desidera avere un figlio.

La mastoplastica riduttiva è mutuabile?

È possibile eseguire l’intervento di mastoplastica riduttiva in una struttura pubblica in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale solo nei casi di ipertrofia mammaria severa, quando cioè è stato accertato (sia clinicamente, sia con indagini strumentali) che esistono disturbi funzionali importanti come danni alla colonna vertebrale.
Non sono invece previsti interventi di mastoplastica riduttiva in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale se lo scopo è puramente estetico.

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