Sintomi tendiniti della mano e cura: i soggetti a rischio sono mamme, sarte, musicisti, chi usa molto il pc

La mano può essere affetta da vari tipi di tendiniti (tendinopatie infiammatorie). Fra le più frequenti tendiniti della mano ci sono la malattia di De Quervain e il “dito a scatto”.

Sintomi e cura malattia di De Quervain (tendinite della mano)

La malattia di De Quervain è una “tenosinovite stenosante” dei tendini estensore breve e abduttore lungo del pollice. Questi tendini, che si possono vedere sul versante laterale del polso (dalla parte del pollice, per l’ appunto) quando il primo dito si estende al massimo, scorrono insieme attraverso una guaina unica. Quando questa guaina si infiamma, tende a diventare più stretta (“stenosante”). Il dolore è dovuto ad una combinazione fra l’ infiammazione e la difficoltà che hanno i tendini a scorrere nella loro guaina. Alcuni soggetti sono maggiormente a rischio di tale patologia: sono quelli che sottopongono i tendini della mano ad un uso ripetuto. Parliamo per esempio delle sarte, dei musicisti, di chi usa molto la tastiera o il mouse del computer. Questo tipo di tendinite alla mano è inoltre piuttosto tipica nelle mamme il cui bambino va dai 10 mesi all’ anno e mezzo. Infatti, il bambino, oramai piuttosto pesante, vuole essere preso comunque in braccio spesso e volentieri. Lo sforzo continuo con i polsi mette la mamma a rischio di contrarre tale patologia. I sintomi della tendinite alla mano sono rappresentati da dolore nella sede dei tendini nel compiere alcuni gesti quotidiani, come scrivere, usare il mouse, girare la chiave nella toppa, svitare un tappo, aprire un barattolo, strizzare i panni, usare il cacciavite.

Il tipico segno clinico della malattia di De Quervain è il segno di Finkelstein, che consiste nello stringere il pollice fra le altre dita e di inclinare il polso dalla parte opposta. Questa manovra comporta un intenso dolore nella sede dei tendini. La malattia di De Quervain può disturbare il riposo notturno per la sintomatologia dolorosa legata ad atteggiamenti di flessione coatta assunti involontariamente dal polso durante il sonno. Per quanto riguarda la cura, in alcuni casi per attenuare i sintomi è sufficiente evitare per un certo tempo i movimenti che provocano dolore. Nelle forme iniziali, l’ applicazione di un tutore notturno e un ciclo di terapia con farmaci anti-infiammatori o terapia fisica (tecarterapia, laserterapia) può contribuire a risolvere il disturbo. In caso di insuccesso, si può tentare con la mesoterapia (piccole iniezioni di farmaci antiinfiammatori) o con infiltrazioni di cortisonici. Ma quando il dolore persiste, si rende necessario l’ intervento chirurgico. Questo, della durata di pochi minuti, si effettua in anestesia locale, in regime ambulatoriale o di day-hospital, consiste nell’ apertura della guaina dei tendini interessati (tenolisi). L’ incisione cutanea è molto piccola (2-3 centimetri). L’ intervento ha delle elevate percentuali di successo e le complicanze sono rarissime. Il decorso postoperatorio è semplice: consiste nel mantenere una medicazione ed evitare di sforzare il polso e il pollice per circa due settimane (dopo le quali si rimuoveranno i punti di sutura).

Sintomi e cura “dito a scatto” (tendinite della mano)

Il “dito a scatto” è una tenosinovite stenosante dei flessori delle dita. Anche in questo caso, quindi, si tratta di un processo infiammatorio della guaina di un tendine flessore della mano e del tendine stesso. La guaina, infiammata, si restringe, ed impedisce al tendine di scorrere agevolmente in essa quando la persona cerca di estendere il dito interessato dalla patologia. Cosicché il dito si blocca, fino a che non si aumenta la forza con cui si estende il dito o non lo si aiuta con l’ altra mano. Questo tipo di disturbo è più fastidioso che doloroso. Anche in questo caso i soggetti a rischio sono quelli che sottopongono i tendini della mano ad un uso ripetuto: sarte, musicisti, chi usa molto tastiera o mouse del computer e mamme che prendono in braccio il proprio bambino nella fascia di età dai 10 mesi all’ anno e mezzo. È possibile che la malattia guarisca da sola (nella minor parte dei casi), eventualmente con l’ uso di antiinfiammatori. In caso il problema non si risolva, vi è l’ indicazione all’ intervento chirurgico che richiede pochi minuti, si esegue in anestesia locale (in regime ambulatoriale o di day-hospital) e consiste in una piccola incisione sul palmo della mano (1-2 centimetri) e nell’ apertura della guaina stenosata (tenolisi). Per due settimane circa è necessario mantenere la medicazione, che verrà successivamente rimossa insieme ai punti di sutura. Il dito operato può essere mosso da subito, anche se si consiglia per i primi 15 giorni di non sottoporlo a sforzi significativi. Le percentuali di successo dell’ intervento chirurgico sono molto alte.

La malattia di De Quervain e il “dito a scatto” possono essere anche segni di malattie reumatiche sistemiche. Chi ne soffre, specialmente bilateralmente e di entrambe le patologie, dovrebbe effettuare accertamenti presso lo specialista reumatologo.

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