Valori emoglobina e rischio anemia: esami del sangue e cura valore basso emoglobina

L’ emoglobina è la proteina contenuta nei globuli rossi del sangue: trasporta l’ossigeno nei tessuti.

Se il valore dell’ emoglobina si mantiene intorno ai 12 mg/dl, significa che tutto funziona al meglio.
Viceversa, se dagli esami del sangue risulta che il valore dell’ emoglobina è sceso sotto 11 mg/dl, c’è il rischio di anemia. Si tratta di una condizione molto frequente nelle donne fertili, che non va sottovalutata.

I sintomi tipici dell’ anemia sono: pallore del volto, occhiaie, stanchezza cronica e la dispnea da sforzo, cioè il “fiato corto” al minimo esercizio fisico.
In caso di anemia diagnosticata, per la cura si interviene con un’ integrazione di ferro, il costituente essenziale dell’ emoglobina, assunto a stomaco pieno nella misura di una capsula al giorno da 525 mg di solfato ferroso, pari a 105 mg di ferro (dose che sale a due capsule se l’ emoglobina è sotto il valore 10 mg/dl).
Inoltre è bene integrare il ferro con 1 grammo al giorno di vitamina C che ne migliora l’ assorbimento, e con un complesso di vitamine del gruppo B che stimolano il midollo osseo a produrre più globuli rossi.

Quando controllare l’ emoglobina

Se l’ emoglobina è normale, basta ripetere gli esami del sangue una volta all’anno.
Se invece l’ emoglobina è bassa, il medico prescrive un’ integrazione di ferro, ma occorre rivalutarla dopo 3 mesi per essere certi che la cura abbia funzionato.

Nota: alterazioni nei valori dell’ emoglobina e anemia possono essere causate anche da un’ infezione da Helicobacter, trovate maggiori informazioni qui
Anemia da Helicobacter-Diagnosi e cura

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