Abuso d’ alcol e rischi per la salute: malattie del cuore, malattie del fegato (cirrosi), diabete mellito

L’ alcol è la droga più dannosa per la società: l’ abuso d’ alcol è più dannoso per la salute di cocaina, cannabis o ecstasy ed è lo “stupefacente” più nocivo in relazione al suo impatto sulla società. Lo afferma uno studio che è stato pubblicato sulla rivista inglese Lancet, che riporta i risultati di una ricerca condotta da David Nutt, l’ ex consigliere del governo laburista per la lotta alla droga. Il danno complessivo prodotto dagli alcolici batte quello di crack ed eroina e richiede dunque strategie coraggiose sul fronte della sanità pubblica. Lo studio riapre il dibattito sulla classificazione degli stupefacenti in Gran Bretagna e sulla necessità di una campagna contro l’ alcolismo. Se le droghe fossero classificate per il danno che producono, gli alcolici dovrebbero rientrare nella categoria “A”, insieme all’ eroina e al crack. Nella classificazione su una scala di pericolosità da 1 a 100, l’ alcol è a quota 72, l’ eroina a 55 e il crack a 54. Gli alcolici sono tre volte più dannosi della cocaina e del tabacco. David Nutt è stato licenziato dal ministro dell’ Interno Alan Johnson proprio per aver contestato la posizione del governo contraria ad una revisione della classificazione degli stupefacenti. Il Comitato indipendente continua a chiedere che la marijuana resti droga di categoria “C” e che l’ ecstasy sia spostata dalla classe “A” sulla base di un giudizio di minor pericolosità rispetto ad altre droghe. Anche secondo stime dell’ Oms, i rischi legati all’ alcol causano 2,5 milioni di morti all’ anno per malattie cardiache o epatiche, incidenti stradali, suicidio e tumore.

Per quanto riguarda la situazione in Italia, nel nostro Paese le morti attribuibili all’ alcol sono fra le 21 e le 25mila all’ anno, contro alcune centinaia di morti per droga. Lo ha sottolineato Emanuele Scafato, direttore dell’ Osservatorio nazionale alcol dell’ Istituto Superiore di Sanità e presidente della SIA, la Società italiana alcologia. L’ analisi di David Nutt è condivisa dallo stesso Emanuele Scafato che definisce l’ alcol una “droga ponte” verso altre sostanze. I nuovi bevitori a rischio in Italia sono giovani, uno su tre ha meno di 24 anni, sono soprattutto maschi e vivono nelle regioni del Nord. A disegnare questo identikit è il rapporto 2009 PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell’ Istituto Superiore di Sanità. Da 10 anni si è cominciato a parlare di “binge drinking”: fenomeno molto diffuso tra i giovani in cui si assumono sei o più unità alcoliche in un’ unica occasione (un’unità è pari a una lattina di birra o ad un bicchiere di vino).
L’ alcol, secondo l’ esperto Emanuele Scafato, è una “gateway drug”: una droga ponte che traghetta i giovani attraverso i suoi effetti prima verso l’ abuso di superalcolici con energy drink, e poi alle droghe sintetiche e alla cocaina, per superare la fase di “down” che causano queste sostanze. Pesantissimo anche il bilancio delle malattie legate all’ abuso di alcolici e di superalcolici: cirrosi del fegato, diabete mellito, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile.

Eppure il governo italiano ha per ora adottato misure forti solo contro il tabagismo, vietando le forme pubblicitarie e inserendo la legge Sirchia contro il fumo da sigaretta. Mentre per quanto riguarda alcolici e superalcolici, le pubblicità imperano in televisione e su nessuna bottiglia di alcolici e superalcolici compare una dicitura del tipo “L’ alcol nuoce gravemente alla salute e provoca cirrosi epatica”… avvertimenti di questo tipo compaiono invece sui pacchetti di sigarette…

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