Cervello, intestino, microbiota intestinale e obesità


Attingendo alla sua vasta esperienza di gastroenterologo, il dottor Emeran Mayer nel libro “La comunicazione mente pancia illustra le connessioni che il nostro cervello ha con l’intestino, soprattutto con i microbi che in quest’ultimo dimorano.
La sua guida, facile da leggere, offre consigli pratici per migliorare la salute.
Sintetizzando la ricerca recente con storie dei pazienti e casi personali, il dottor Mayer spiega come mantenere fluida la comunicazione tra il cervello, l’intestino e i suoi microbi.

L’intestino (l’apparato digerente) e il cervello (il sistema nervoso) hanno un ruolo essenziale nel mantenimento della salute generale. La connessione mente-corpo è una realtà biologica e un legame fondamentale da comprendere per quanto riguarda il benessere del nostro organismo.

Il sistema di difesa immunitaria dell’intestino è in grado di identificare e distruggere una singola specie di pericolosi invasori batterici che penetra nel nostro apparato digerente quando ingeriamo accidentalmente cibo o acqua contaminati.

L’intestino è anche il più grande deposito di serotonina del nostro corpo. In esso è immagazzinato il 95% di questa molecola segnalatrice, che riveste un ruolo cruciale all’interno dell’asse intestino-cervello. Oltre ad essere indispensabile per le normali funzioni intestinali, come le contrazioni coordinate che muovono il cibo attraverso l’apparato digerente, la serotonina ha una parte essenziale in funzioni vitali come il sonno, l’appetito, la sensisbilità al dolore, l’umore e il benessere generale.

Le emozioni, il cervello e l’intestino sono connessi in modo unico.
La maggior parte delle persone affette da reazioni somatiche anomale non sospetta minimamente che i problemi intestinali riflettono stati emotivi. Non lo sospettano nemmeno i medici!
Oggi gli scienziati sono d’accordo nell’affermare che il cervello è programmato per collegare le emozioni che sperimentiamo quotidianamente con specifiche risposte fisiche. E quando la situazione diventa critica, tale programmazione guida le nostre reazioni somatiche.

Obesità, sovrappeso e microbiota intestinale

Lo squilibrio del microbiota intestinale è strettamente correlato con l’aumento di peso e con l’obesità. Non solo cattive abitudini alimentari e stili di vita errati causano sovrappeso e obesità, ma anche lo stato e la salute del complesso ecosistema batterico che vive nel nostro intestino è decisivo per la digestione e l’assorbimento di nutrienti dal cibo.

Un particolare batterio che fa parte del Microbiota, l’Akkermansia Muciniphila, ha importanti proprietà che inibiscono lo sviluppo di malattie metaboliche.
L’assunzione di prebiotici e probiotici determina un incremento di Akkermansia Muciniphila, con conseguente miglioramento del profilo metabolico, riduzione della massa grassa e della resistenza all’insulina.

L’obesità è la malattia metabolica più diffusa al mondo.
Il microbiota è l’insieme dei microorganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che popolano il tratto digerente. L’obesità è associata ad un disequilibrio della flora batterica, con proliferazione dei batteri potenzialmente patogeni.
L’alterazione del microbiota, infatti, può influenzare il metabolismo e il peso corporeo.

Si è spesso attribuito l’insorgere di obesità e sovrappeso ad abitudini alimentari errate unite ad una parziale o totale assenza di attività fisica. Oggi, oltre a queste cause ampiamente dimostrate negli anni da studi scientifici, sappiamo che il microbiota intestinale ha una responsabilità diretta sulla gestione del peso corporeo.
Studi recenti dimostrano infatti come l’equilibrio del microbiota sia determinante per garantire il corretto assorbimento intestinale dei macronutrienti da parte dell’organismo umano.
L’equilibrio del Microbiota intestinale favorisce quindi l’attivazione del dimagrimento.

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