Cirrosi epatica e tumore al fegato: fattori di rischio

cirrosi tumore fegatoPROTEGGI IL TUO FEGATO DALLE MALATTIE EPATICHE
La cirrosi e l’ epatocarcinoma (tumore del fegato) sono causati da quattro importanti fattori di rischio:
1- infezione cronica dal virus dell’ epatite C
2- infezione cronica con il virus dell’ epatite B
3- consumo eccessivo di alcolici (abuso d’ alcool)
4- sindrome plurimetabolica (sindrome da insulino-resistenza).

Il ruolo dell’ epatite B è stato fortemente ridimensionato dalla campagna di vaccinazione, obbligatoria per i bambini in Italia.
Si registrano però sempre più nuove infezioni da epatite B trasmesse per via sessuale in persone non protette dal vaccino, anche per contatto con immigrati provenienti da zone in cui l’ epatite B è endemica. Sul contagio da epatite B trovate maggiori informazioni in questo articolo correlato: Trasmissione Epatite B

In questi anni è emerso un quarto importante fattore di rischio per cirrosi: la sindrome plurimetabolica, caratteristica dei pazienti obesi con dislipidemia (elevate concentrazioni di lipidi nel sangue), diabetici oppure con ipertensione arteriosa. Queste persone sono “resistenti” all’ insulina ed il progressivo accumulo di zuccheri nel fegato sotto forma di composti grassi (trigliceridi) può stimolare infiammazione e cicatrizzazione epatica.
La prevenzione delle malattie epatiche da sindrome metabolica si fonda sulla cura dei problemi clinici, come il trattamento del diabete e del sovrappeso, l’ esercizio fisico e l’ abolizione di co-fattori di malattia come l’ alcol.
Sui danni derivanti dall’ abuso di alcolici, leggete gli articoli correlati (cliccate sui link qui di seguito):
1- Rischi abuso alcol-malattie fegato

2- Abuso alcol-cirrosi-diabete mellito

Malattie del fegato: cura epatite B e C

Per prevenire e curare queste gravi malattie occorrono strategie integrate. La vaccinazione anti-epatite B previene l’ infezione, mentre i pazienti con epatite cronica B sono efficacemente curati con interferone e farmaci antivirali diretti e rinunciando al consumo di bevande alcoliche, che da sole sono capaci di causare epatite cronica, cirrosi ed epatocarcinoma (tumore del fegato).

Non esiste invece un vaccino per l’ epatite virale C, ma lo screening dei donatori di sangue, l’ utilizzo di strumenti medico-chirurgici monouso e un attento stile di vita sessuale hanno significativamente ridotto l’incidenza dei nuovi casi di infezione.
Per gestire i molti pazienti cronicamente infetti da epatite C vengono usate terapie a base di interferone nelle persone con malattia progressiva.

Cura tumore al fegato

L’ epatocarcinoma è l’ evoluzione terminale della cirrosi. Le campagne di screening basate sull’ impiego di ecografia addominale in pazienti con malattie croniche del fegato consentono una diagnosi precoce del tumore al fegato (inferiore a 5 cm). I pazienti con tumore più avanzato hanno invece limitate possibilità di cura.

Per i molti pazienti che non possono sottoporsi all’ embolizzazione arteriosa del tumore (terapia d’elezione per rallentare l’evoluzione della malattia quando sono presenti più noduli, buon compenso del fegato e in assenza di metastasi nei vasi sanguigni epatici) è disponibile un trattamento farmacologico: il sorafenib. Questo farmaco agisce su diverse catene metaboliche della cellula tumorale rallentando lo sviluppo del tumore senza distruggerlo. Il sorafenib incrementa del 40% la breve sopravvivenza di questi sfortunati pazienti, a fronte di modesti e comunque in genere ben tollerabili effetti collaterali.

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