Cura fratture: ginocchio, gamba, fratture tibia-malleoli (caviglia), femore, piede, costole-vertebre, coccige

Per la cura delle fratture ossee, oggi in campo ortopedico vengono usate tecniche innovative e all’ avanguardia che consentono una ripresa più rapida.

Cura frattura ginocchio: chirurgia e biotecnologie rigenerative

Quando il ginocchio si frattura, per ricostruirlo va risollevato inserendo una speciale rete che lo tenga in posizione. Questa struttura può essere fatta di cemento bicompatibile per uso ortopedico, di osso sintetico o altri materiali biologici.

In tutti i casi in cui la frattura del ginocchio è tale da dare o portare nel tempo a una perdita d’osso, le biotecnologie rigenerative sono oggi un vero asso nella manica, non solo per il ginocchio ma anche per la testa del femore, il gomito, la spalla e altre parti. La Politerapia consiste infatti nell’ utilizzare, insieme o singolarmente, le cellule multipotenti mesenchimali stromali, i fattori di crescita messi a punto in laboratorio e altre sostanze che inducono la ricrescita dell’ osso nella parte lesionata. Queste terapie possono essere inserite su piccoli contenitori (detti scaffold) chirurgicamente inseriti nella zona da guarire, ma in certi casi si possono anche iniettare. In qesto modo si riesce a far ricrescere l’osso laddove manca, garantendo guarigioni prima impossibili.

Fratture gamba, tibia e malleoli (caviglia), fratture femore e fratture piede: chiodi, viti e placche

In caso di frattura alla gamba, ormai non si usano più i vecchi gessi che coprono tutto l’arto. Se la frattura è lontana dalle articolazioni, i mini-chiodi e le mini-viti (inserite con la chirurgia mininvasiva) sono la soluzione meno invasiva per rimettersi subito in piedi.

Per la frattura alla tibia e ai malleoli (nella zona della caviglia), si punta invece su placche anatomiche che rispettano al massimo la forma di queste parti dello scheletro osseo.

Per quanto riguarda il femore, questo è l’osso più spesso soggetto a fratture soprattutto nelle donne dopo la menopausa, quando l’osteoporosi e l’artrosi remano a favore delle fratture. In caso di frattura del femore, a seconda del punto lesionato può essere riparato in fretta e con piccoli tagli di un centimetro, se è colpita la parte mediale. Si praticano dei forellini per inserire le viti di biomateriali che si riassorbono fissando l’osso.
Se invece nella frattura del femore è coinvolta la parte laterale, si evita il fissatore esterno e si usano speciali chiodi bloccanti con fili guida che richiedono tagli di 2 centimetri.
Il paziente può caricare la gamba immediatamente, cosa che prima non era possibile.

Per la frattura del piede, come per la mano, basta con il vecchio gesso: oggi si usano i fili di Kirschner o le viti cannulate, e si cammina subito.

Cura fratture costole e vertebre: fasce e corsetto

Per la frattura delle costole, più che il gesso in passato si usavano le fasce, ma erano troppo strette, mentre la priorità nei casi di frattura delle costole è garantire un minimo movimento e soprattutto garantire la respirazione migliore.
Anche oggi vengono usate le fasce per la cura delle fratture alle costole, ma le fasce usate sono alte almeno 20 centimetri e non devono stringere troppo o dare dolore.

Per le fratture alle vertebre, una volta si ingessava dal collo fino alle anche (il cosiddetto busto). Oggi invece si usano dei corsetti speciali che imprimono una spinta correttiva sulla zona da trattare. In 3 mesi si è a posto.
Se la vertebra si è deformata nella frattura, si fa una plastica riempiendola di un metacrilato che ne mantiene la correzione.

Frattura coccige: cura con terapia laser e infiltrazioni di cortisone

Quando ci si rompe il coccige (l’ ultimo osso verso il basso della colonna vertebrale), niente è più doloroso, ma per fortuna oggi non si usano più ingessature scomode e prolungate. Il più delle volte questa parte delicata si sistema con una semplice manovra di trazione che fa con le dita l’ ortopedico.
Se questo non basta, viene prescritto anche un ciclo di terapia con laser e infiltrazioni di cortisone.

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