Demenza senile e idrocefalo normoteso: accumulo di liquido nel cervello. Cura: intervento chirurgico

Tra l’1 e il 6% delle demenze senili diagnosticate negli over 65 sono in realtà Idrocefalo Normoteso: una “patologia sommersa” che si manifesta in tarda età con sintomi del tutto simili a quelli dell’ Alzheimer e del Parkinson.

Ma, a differenza di queste malattie, l’ idrocefalo normoteso si può curare con un semplice intervento chirurgico di 60 minuti e il recupero delle facoltà mentali avviene entro un massimo di due giorni. L’ idrocefalo normoteso sembra quindi una forma di demenza senile, ma si cura. Una diagnosi mancata o errata, condanna invece il paziente a cure inutili.

Una corretta diagnosi dell’ idrocefalo normoteso è la condizione indispensabile per garantire il successo dell’ intervento chirurgico, peraltro ben tollerato e privo di inestetismi: il paziente dopo l’intervento chirurgico torna a una vita normale.

Cause idrocefalo normoteso: accumulo di liquido nel cervello

L’ idrocefalo normoteso è una patologia causata da un accumulo di liquido nel cervello e generalmente colpisce dopo i 60 anni. In condizioni normali, il fluido circola nel cervello, nei ventricoli e nel midollo spinale con funzioni di protezione e nutrimento. Nel caso di idrocefalo normoteso il liquido invece si blocca ed esercita una pressione intema che provoca scompensi.

Sono ancora sconosciute le reali cause che portano a questa patologia, ma si sospetta sia l’esito di traumi cranici, interventi, emorragie o altre patologie neurologiche.

Diagnosi e cura dell’ idrocefalo normoteso

Oggi è possibile diagnosticare bene la malattia dell’ idrocefalo normoteso: nella maggior parte dei casi il primo sintomo è un disturbo di deambulazione, ma da una visita medica specialistica si possono individuare altri elementi che le persone tendono a trascurare.

La cura per l’ idrocefalo normoteso consiste nell’impianto di una valvola che drena l’eccesso di liquido nel cervello e ne permette il riassorbimento.

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