Diabete e sport: linee guida. Attività fisica per diabete

sport diabete attività fisica

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Fare allenamento con la corsa o col ciclismo aiuta a controllare la glicemia e a combattere il diabete.
In alcuni casi si può perfino ridurre o sospendere l’assunzione di farmaci. Lo sport e l’attività fisica sono infatti molto utili per chi ha il diabete.
Praticare sport con costanza serve per controllare la glicemia, per prevenire le complicanze della malattia, ma soprattutto per uscire dalla gabbia psicologica in cui molti si rinchiudono.
Per dedicarsi allo sport non bisogna essere atleti professionisti. Chiunque, con le dovute precauzioni, può allenarsi a combattere il diabete.

Come iniziare a praticare corsa o ciclismo? Facendo 3 allenamenti alla settimana, della durata di 40-50 minuti, coprendo distanze brevi e, nel caso del jogging, alternando la camminata veloce alla corsa. Poi è possibile aumentare gradualmente la durata di ciascuna sessione di allenamento, fino ad un’ora e mezza, e allungare le distanze percorse.
I risultati arrivano: con la costanza nello sport, è possibile ottenere un calo del peso corporeo e un miglioramento dell’emoglobina glicata, che indica lo stato del diabete.

L’attività fisica, infatti, ha una triplice azione:

  1. fare movimento permette di consumare gli zuccheri presenti nel sangue, abbassando il livello della glicemia;
  2. lo sport rende i muscoli più sensibili all’azione dell’ormone insulina, permettendo di ridurre le dosi che si assumono come terapia di cura del diabete;
  3. lo sport aiuta a ridurre lo stress, un importante fattore di rischio che fa innalzare la glicemia.

Sport e diabete: attività fisica per diabete di tipo 1 e di tipo 2

Lo sport può essere considerato efficace come un farmaco e, come tale, va “prescritto” con indicazioni ben chiare su come praticarlo: bisogna valutare bene insieme al proprio medico curante quale attività fisica praticare.
Un giovane con diabete di tipo 1, cioè in terapia insulinica multi-iniettiva, e in buone condizioni di salute può praticare qualunque sport.
La situazione è completamente diversa per un sessantenne con diabete di tipo 2, magari in sovrappeso e con un infarto alle spalle: in questo caso occorre più prudenza.

Le linee guida stilate dagli esperti della Società italiana di diabetologia e dell’Associazione medici diabetologi danno comunque indicazioni che sono alla portata di tutti: ogni settimana si devono fare almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata (ad esempio una camminata a passo veloce) oppure almeno 90 minuti di esercizio più intenso. L’attività fisica deve essere praticata con costanza almeno 3 giorni alla settimana.

Chi assume farmaci per il diabete che abbassano la glicemia (come l’insulina o le sulfaniluree), deve prestare particolare attenzione nel bilanciare farmaci, dieta e attività fisica, perché c’è il rischio di incappare in una crisi ipoglicemica.
Per questo si raccomanda di controllare la glicemia prima dell’attività fisica: se il valore della glicemia è sotto i 100 mg/dL e sono stati assunti insulina o sulfaniluree, allora è opportuno intervenire mangiando un pacchetto di cracker o due fette biscottate subito prima di iniziare l’attività fisica. Poi occorre verificare di nuovo il valore della glicemia dopo 30-40 minuti.
Se lo sforzo fisico è prolungato, è opportuno continuare a controllare la glicemia anche durante l’attività fisica, magari a intervalli di mezz’ora, specialmente nelle prime fasi dell’allenamento.
Oggi sono disponibili nuovi strumenti per il monitoraggio continuo della glicemia.

Il monitoraggio della glicemia durante lo sport non è invece un problema per chi usa farmaci che non causano ipoglicemia, come la metformina, le incretine, il pioglitazone e l’acarbosio.

Stress e diabete: la meditazione abbassa la glicemia

La meditazione è un valido aiuto per ridurre lo stress e tenere a bada la glicemia.
Lo stress, psicologico o fisico, favorisce infatti la produzione di ormoni che aumentano gli zuccheri nel sangue. Si tratta di un meccanismo naturale di difesa per reagire ad una situazione di pericolo: innalzando la glicemia, il nostro organismo fornisce velocemente ai muscoli il “carburante” di cui necessitano per funzionare al massimo e, per esempio, aiutarci nella fuga.
Nel diabetico, però, questo processo può essere dannoso nel lungo periodo. Per contrastarlo, la meditazione è una preziosa alleata: seguire un corso di meditazione aiuta a migliorare i valori della glicemia, perchè favorisce il controllo dello stress e gli impatti sul metabolismo.

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