Sarà influenza o raffreddore? Ecco i sintomi che fanno la differenza!

influenza_o_raffreddore_differenza

influenza_o_raffreddore_differenza
Con l’autunno alle porte, il fisico deve abituarsi al cambio di clima e arriva il primo raffreddore. La cosa che dà più fastidio, quando hai il raffreddore, è la sensazione di naso chiuso, alla quale si abbinano spesso altri sintomi: respirazione difficoltosa e occhi che lacrimano.

Il raffreddore è tra le patologie più comuni e contagiose. La sindrome da raffreddamento di solito interessa naso, gola, occhi e vie respiratorie. Il raffreddore si manifesta con tosse, starnuti, lacrime, dolore alle orecchie e abbondante produzione di muco. I virus da raffreddamento entrano nelle cellule respiratorie del naso e le rompono. La conseguente liberazione di sostanze irritanti e infiammatorie provoca i fastidiosi sintomi del raffreddore, che tutti ben conosciamo.

Per prevenire o contrastare in modo adeguato le malattie da raffreddamento, occorre seguire alcuni semplici accorgimenti ed avere un po’ di buon senso.

Differenza tra raffreddore e influenza

C’è molta confusione tra i sintomi del raffreddore e i sintomi dell’influenza, due malattie respiratorie spesso e volentieri indistinte. Raffreddore e influenza sono infezioni virali che colpiscono le vie aeree superiori e che si manifestano con sintomi molto simili. Esistono, però, alcune differenze fondamentali tra le due forme di malessere.

Il raffreddore scompare da solo nell’arco di qualche giorno e i sintomi che lo caratterizzano sono principalmente congestione nasale, starnutazione e naso che “cola”.
L’influenza, invece, si manifesta con febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi, tosse e astenia (condizione di stanchezza e spossatezza).

Differenti sono anche gli agenti virali che causano queste malattie: i virus del raffreddore sono numerosi, mentre quelli dell’influenza sono soltanto di tre tipi (A, B e C).

I sintomi del raffreddore sono prevalentemente a carico delle prime vie aeree, accompagnati o meno da lacrimazione acquosa e congestione nasale. La febbre, se c’è, di norma non è molto alta.
I sintomi dell’influenza possono essere più intensi di quelli del raffreddore e interessare, oltre alle prime vie aeree, anche i bronchi. All’influenza si associano spesso anche febbre di grado elevato, cefalea (mal di testa), dolori muscolari, debolezza, diarrea.

Come distinguere il raffreddore dall’influenza? Ecco un elenco dei sintomi tipici del raffreddore e dell’influenza.

  • Tosse: nel raffreddore è frequente, di solito secca; nell’influenza è frequente e più fastidiosa.
  • Febbre: nel raffreddore è rara, di solito febbricola; nell’influenza è frequente, dura 3-4 giorni con temperature spesso elevate.
  • Dolori muscolari: nel raffreddore sono lievi o assenti; nell’influenza sono quasi sempre presenti e intensi.
  • Brividi: nel raffreddore sono rari e comunque lievi; nell’influenza sono frequenti e intensi.
  • Starnuti: nel raffreddore sono frequenti; nell’influenza sono sporadici.
  • Mal di Gola: nel raffreddore è sporadico; nell’influenza è frequente.
  • Rinorrea (scolo abbondante di materiale mucoso dalle cavità nasali, cioè “naso che cola”): nel raffreddore è comune; nell’influenza è sporadica.
  • Stanchezza: nel raffreddore è lieve o assente; nell’influenza è frequente e intensa.
  • Nausea o Vomito: nel raffreddore sono rari; nell’influenza sono frequenti (dipende dal tipo di virus responsabile).
  • Durata: il raffreddore ha una durata di 7-8 giorni; l’influenza può durare fino ad 1 mese.

Differenza tra influenza e sindrome influenzale

È sempre bene evitare di fare confusione anche tra influenza e sindrome influenzale.
Quando avverti un malessere generalizzato, con forti brividi, debolezza, febbre che sale sopra i 38°C, mal di testa, tosse, mal di gola e raffreddore, molto probabilmente hai una sindrome influenzale, che è cosa diversa dall’influenza vera e propria.

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, sindrome influenzale e influenza vera e propria sono due malattie causate da diversi microrganismi. In entrambi i casi, la malattia è provocata da virus, ma i virus che causano l’influenza sono quelli di tipo A, B o C. Mentre il virus che causa la sindrome influenzale è uno tra gli oltre duecento diversi tipi di virus: adenovirus, virus parainfluenzali, metapneumovirus, ecc.

I due tipi di malattia, influenza vera e propria e sindrome influenzale, hanno un punto in comune fondamentale: la guarigione spontanea. Questo significa che, nella maggioranza dei casi, i disturbi passano da soli in alcuni giorni, il tempo necessario all’organismo per debellare l’attacco dei virus. Noi, però, spesso ricorriamo ai farmaci antinfluenzali per ridurre intensità e durata dei sintomi più fastidiosi.

Per quanto riguarda gli antibiotici, va specificato che si tratta di farmaci che agiscono in modo specifico contro i batteri, mentre non hanno alcun effetto sui virus. Dato che l’influenza e la sindrome influenzale sono di natura virale, non serve quindi curarsi con antibiotici, a meno che il medico (dopo una visita accurata) non riscontri la presenza di complicanze batteriche.
In caso di infezioni virali, infatti, gli antibiotici, oltre a non essere necessari, possono diventare anche dannosi: un utilizzo errato può contribuire allo sviluppo del fenomeno della resistenza, che ne annulla l’efficacia nel momento del reale bisogno, oltre ad esporre ad inutili rischi di effetti collaterali, come nausea e diarrea.

Prevenire raffreddore e tosse: igiene

Se sei debilitato e con le difese immunitarie basse, il raffreddore può anche essere particolarmente violento o ripresentarsi spesso durante la stagione. La cosa più utile, in ogni caso, è lavarsi spesso le mani. Il virus del raffreddore, infatti, si trasmette attraverso il contatto fisico, soprattutto tra i bambini a scuola che, toccandosi occhi e bocca, poi lo passano a chi ancora non è raffreddato… ma lo diventerà presto… compresi genitori e fratellini!
Lavarsi le mani di frequente, con il sapone, aiuta a limitare il contagio.

La prevenzione del raffreddore inizia quindi dalle piccole azioni come il lavaggio delle mani, che può sembrare un gesto semplice, ma invece richiede molta attenzione. Le mani vanno lavate frequentemente, in particolare dopo avere usato i servizi igienici e sempre prima dei pasti.

Per un corretto lavaggio delle mani, devi usare acqua calda e sapone, strofinando le mani tra di loro per almeno 15-20 secondi. In assenza di acqua è consigliabile l’uso di gel alcolici. In questo caso le mani vanno strofinate tra loro fino a che non ritornano asciutte.

Spesso il gesto di lavarsi le mani viene sottovalutato. Rappresenta invece un intervento di prevenzione primaria ed è una pratica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.

C’è poi l’igiene “sociale”, che tutti dovremmo avere per evitare di infettare gli altri quando si sta male. È noto che il contagio avviene attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti o semplicemente parlando.
Per evitare di diffondere virus in caso di raffreddore o tosse, è bene coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, e usare preferibilmente fazzolettini di carta, gettandoli nel contenitore dei rifiuti subito dopo l’uso. Chi preferisce usare i fazzoletti di stoffa, deve avere comunque l’accortezza di non usarli più volte e lavarli (dopo ammollo) in acqua molto calda, almeno 60°C.

Quando il raffreddore arriva, occorre inoltre fare molta attenzione all’igiene del naso, del cavo orale e delle orecchie. A volte infatti un banale raffreddore, se trascurato, va ad infiammare le congiuntive, i canali auricolari oppure i seni nasali. Ed è così che compaiono congiuntiviti, otiti e sinusiti.
Per tenere pulite le vie nasali è opportuno, per adulti e bambini, l’utilizzo di soluzioni saline in gocce o spray da inalare: un vero e proprio lavaggio dei canali del naso, che consente di respirare meglio.

Per ridurre l’iniziale stato infiammatorio delle mucose nasali, si consiglia l’assunzione di acido acetilsalicilico o (meglio ancora) di paracetamolo. Il paracetamolo è un farmaco da automedicazione ed è un’ottima alternativa all’acido acetilsalicilico, perchè non irrita lo stomaco e le sue pareti. Il paracetamolo è spesso associato ad altre sostanze per migliorarne l’efficacia. Per esempio, la vitamina C per stimolare le difese dell’organismo, la pseudoefedrina e la fenilefrina per liberare il naso o la caffeina per esaltare l’efficacia antidolorifica sul mal di testa, che spesso si accompagna alla sindrome da raffreddamento.

Prevenire il raffreddore con la vitamina C

Via libera alla prevenzione con la vitamina C, di cui è ricca la frutta e la verdura come gli agrumi, i kiwi, i pomodori e i peperoni. E se non basta, vanno bene anche gli integratori alimentari, da assumere nel cambio di stagione dell’autunno e da ripetere nel corso dell’inverno.

Potrebbero interessarti anche...