Disturbi d’ ansia: attacchi di panico. Sintomi, cause e terapie di cura

Tra i disturbi d’ ansia più comuni c’è l’ attacco di panico: arriva all’ improvviso, il cuore inizia a battere all’ impazzata, la pelle suda, si avvertono forti dolori al petto e l’ animo è pervaso da un senso di paura e una sensazione di morte imminente.
Questi sono i sintomi tipici di un attacco di panico: un’esperienza che occasionalmente può capitare a molte persone, ma che per alcuni diventa una costante, capace di stravolgere la vita.

Spesso i problemi iniziano sul lavoro, in cui si avverte la sensazione di dover portare una maschera, di non poter vivere le emozioni così come le sentiamo dentro. Questo può scatenare la crisi di panico.
All’inizio le crisi di panico si possono presentare con il terrore di stare in un luogo chiuso con altre persone: la sensazione è quella di venire soffocati.
Poi si comincia a non sopportare più il contatto con la gente anche all’aperto: si limitano le uscite, ci si sente come paralizzati e quasi non si riesce a camminare.
Si può arrivare ad avere anche 15-20 attacchi di panico al giorno.
Soffrire di attacchi di panico può mettere a rischio anche i rapporti con gli altri. Se ne può uscire: oggi esistono terapie efficaci, ma il primo passo da fare è trovare la forza di parlarne.

Attacco di panico: la paura della paura

La prima crisi di panico si presenta un giorno di punto in bianco, senza segnali “premonitori”. Spesso capita che la diagnosi di disturbo da attacco di panico venga fatta al pronto soccorso, dove la persona si reca temendo di essere colpita da infarto.
Poi si innesca una spirale di sensazioni e comportamenti che aggravano la situazione: si teme il ripresentarsi di un altro attacco di panico (la “paura della paura”) e si inizia con l’ evitare i posti e le situazioni in cui si sono verificati gli episodi precedenti.
Può succedere di rinunciare all’ auto, di non entrare nei locali affollati e infine si evitano anche i luoghi aperti.

La fascia d’età più coinvolta negli attacchi di panico è quella che va dai 30 ai 45 anni. Ma c’è una sempre maggiore diffusione del disturbo tra gli adolescenti, tanto che oggi gli esperti collocano l’età d’insorgenza degli attacchi di panico tra i 14 e i 33 anni.
Molti però, anche quando hanno i sintomi più pesanti con attacchi di panico a cadenza giornaliera o settimanale, non parlano del problema e non hanno mai chiesto aiuto né al medico di famiglia né ad uno specialista.

Il problema centrale di chi soffre di attacchi di panico è quello della solitudine: la persona tende ad isolarsi e a non condividere il problema con chi gli sta vicino.
Molte persone che soffrono di disturbi di panico si chiudono in sè stesse e si isolano, tanto che a volte subiscono addirittura azioni di mobbing sul posto di lavoro a causa del loro comportamento che non viene compreso.

E’ proprio la difficoltà ad aprirsi e a decidere di parlarne con qualcuno ad essere l’ostacolo maggiore al superamento del problema.
Quando una persona arriva al punto di non uscire di casa a causa degli attacchi di panico, è difficile chiedere aiuto al medico di famiglia, allo psicologo o ad un’ associazione.
Parlare del problema, soprattutto in una terapia di gruppo, aiuta invece ad uscirne: la persona ricomincia a vedersi uguale e non diversa dagli altri, riesce a non sentirsi giudicata, non teme più le classiche risposte “sei soltanto stressata, rilassati, vai a fare un viaggio”, capisce di essere libera di esprimere le proprie emozioni e avverte un senso di benessere.

La possibilità di condividere le proprie esperienze ha un ruolo importante nella gestione del disturbo d’ ansia. Ma lo ha anche la famiglia: quando la persona che soffre di attacchi di panico inizia a migliorare, i familiari devono essere aiutati e vanno informati sui comportamenti giusti da adottare.
Per esempio, frasi del tipo “se non esci, se non vai al cinema, non uscirai neanche domani” accrescono le paure. E’ sbagliato anche obbligare la persona ad uscire perché, nel momento in cui non ce la fa più e vuole rientrare, costringe anche i familiari a farlo, aggiungendo ai problemi un forte senso di colpa.

Terapie psicologiche e farmacologiche per gli attacchi di panico

Guarire dagli attacchi di panico è possibile. I percorsi possono essere diversi: vanno dalla terapia farmacologica alla psicoterapia breve fino ai gruppi di auto-aiuto.
Non si tratta di opzioni che si escludono l’un l’altra: la maggioranza degli esperti ritiene infatti che i risultati migliori si ottengono affiancando le diverse possibilità in un approccio integrato.

La difficoltà maggiore per chi soffre di attacchi di panico è piuttosto chiedere aiuto e seguire le cure. Questa decisione è faticosa da prendere quando si è immersi nella solitudine e nell’ isolamento.

Su internet sono presenti siti web come quello della Lidap (Lega italiana contro i disturbi d’ ansia, da agorafobia e da attacchi di panico) dove è possibile entrare in contatto con altre persone che soffrono o hanno sofferto di attacchi di panico, il tutto senza sentirsi immediatamente esposti ad un mondo esterno che può essere fonte di angoscia.
Rivolgersi alle associazioni presenti on-line è un primo, piccolo ma importante passo che può aprire la strada alla guarigione.
Guarire dagli attacchi di panico è infatti un percorso di cambiamento individuale, che permette anche di tirare fuori quella parte di se stessi che viene temuta o di cui ci si vergogna.

La Lidap è un’ associazione Onlus di auto-aiuto per chi soffre del disturbo da attacchi di panico. Potete consultare il sito internet:
www.lidap.it

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