Diverticoli intestinali: sintomi, cura, dieta per diverticoli

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Pancia gonfia, stipsi (stitichezza) ostinata e dolori addominali sono i sintomi dei diverticoli intestinali.
Ma cosa sono i diverticoli? Piccoli “sacchetti” che si formano nel tuo intestino.
Ecco cosa fare in caso di diverticoli intestinali: leggi i consigli utili.
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Cosa sono i diverticoli all’ intestino?

Per capire che cosa sono i diverticoli intestinali, immagina di gonfiare un palloncino e di vedere (con sorpresa!) che assume una forma irregolare: invece di diventare tutto tondo, l’aria insufflata crea delle sacche simili alle dita di un guanto.
Queste “sacche” che si formano nel colon si chiamano diverticoli intestinali. Questi antipatici “sacchetti” sono l’anticamera della diverticolite, cioè l’infiammazione dei diverticoli.
Le donne soffrono di malattia diverticolare in misura tre volte superiore rispetto agli uomini. Spesso la causa dei diverticoli intestinali è una stipsi (stitichezza) ostinata.
Le donne più colpite dai diverticoli intestinali sono infatti quelle oltre i 50 anni di età che soffrono da anni di stitichezza e non hanno mai risolto il problema.

Diverticoli intestinali: sintomi

Fastidi all’evacuazione, stipsi (stitichezza), addome gonfio, teso e dolente con fitte localizzate alla pancia in basso a sinistra (un palmo più in su dell’inguine) sono i sintomi che rivelano la presenza dei diverticoli intestinali: alterazioni della mucosa intestinale che interessano soprattutto il tratto di colon che congiunge il retto con l’intestino discendente.

I sintomi dei diverticoli intestinali peggiorano col tempo: il ristagno di feci dure nelle anse intestinali provoca infatti fastidiosi fenomeni di fermentazione batterica, che causa dolori addominali acuti accompagnati da qualche linea di febbre e da un’evacuazione sempre più difficoltosa.
Il rischio (se non si cura la diverticolite) è la comparsa di complicanze come la perforazione del diverticolo stesso, che provoca i seguenti sintomi: forti dolori trafittivi all’addome, febbre alta e perdite di sangue. In questo caso è bene recarsi subito al più vicino Pronto soccorso.

Per evitare l’aumento dei sintomi e il peggioramento della malattia, è quindi importante rivolgersi subito allo specialista (il gastroenterologo): la diagnosi e la terapia di cura dei diverticoli intestinali devono essere tempestive.

Esami diagnostici per diverticolite

Ai primi sintomi di diverticolite è bene effettuare degli esami medici. Al primo sospetto di diverticoli, il gastroenterologo prescrive infatti un clisma opaco a doppio contrasto: questo esame medico consiste nell’insufflazione di aria nel retto e nell’assunzione di una bevanda a base di bario, che permette di radiografare il tratto di colon interessato dai diverticoli.
In alcuni casi limitati, può essere sufficiente eseguire un’ecografia delle anse intestinali, purché la “visione” sul monitor non sia ostacolata dalla presenza di abbondante grasso addominale o di fastidiosi fenomeni di meteorismo.

Se però hai già compiuto 50 anni e sospetti dì avere i diverticoli intestinali, l’esame di routine è la colonscopia (e non il clisma opaco). La colonscopia è l’unico esame diagnostico in grado di evidenziare anche la presenza di polipi intestinali o di lesioni maligne (tumorali).
Oggi è anche possibile evitare il disagio dell’esame tradizionale optando per la colonscopia virtuale: una tecnica non invasiva che consente di esplorare il colon senza l’inserimento del classico “tubo”, ma partendo da una tac (tomografia assiale computerizzata); le immagini vengono elaborate da un software che ricostruisce tutto il colon in 3D, consentendo al radiologo di ispezionare virtualmente il suo interno.

Diverticoli intestinali: cura

Una volta confermata la presenza di diverticoli intestinali, il gastroenterologo prescrive una cura a base di prebiotici e probiotici (da assumere a cicli di tre mesi) per combattere la stitichezza che ha provocato la diverticolite.
Le bustine di psyllium o di inulina sono molto efficaci per combattere la stitichezza: sono fibre vegetali che si trovano già in associazione con fermenti lattici probiotici, si prendono una o due volte al giorno, a digiuno.

Per tua informazione, leggi tutte le proprietà e i benefici dello Psillio a questo link (clicca qui): Psillio per pancia gonfia e stitichezza

A questi due “aiuti” (psyllium e inulina) viene spesso associato un terzo rimedio anti-stipsi, il magrocol

Quando servono invece gli antibiotici? Se l’infiammazione dei diverticoli intestinali diventa cronica, occorre seguire una specifica terapia antibiotica. In questi casi, il gastroenterologo prescrive una cura a base di rifaximina per sette giorni: questa cura antibiotica va ripetuta per 3 mesi consecutivi indipendentemente dalla scomparsa dei sintomi.

All’antibiotico viene sempre abbinato un antinfiammatorio specifico per l’intestino. In genere il gastroenterologo prescrive la mesalazina: una compressa due volte al giorno da assumere per dieci giorni, sempre per tre mesi.
Questa terapia d’attacco dà buoni risultati anche se chi soffre di diverticolite deve tenersi sempre sotto controllo medico, programmando almeno due visite all’anno per valutare gli effetti della terapia e ricalibrarla al bisogno. Trattandosi di un’alterazione anatomica, infatti, il problema dei diverticoli intestinali tende purtroppo a cronicizzarsi: appena il transito intestinale rallenta, queste “tasche” ricominciano a riempirsi dando origine a nuovi episodi infiammatori. Nei casi con più ricadute e nei casi ritenuti più gravi, il gastroenterologo deve verificare se optare per l’intervento chirurgico sull’intestino del paziente.

Diverticoli intestinali al colon: evita i clisteri e bevi più acqua

Se hai i diverticoli intestinali, quando non riesci ad andare in bagno evita di fare un clistere.
L’uso dei miniclisteri (come i microclismi per adulti a base di malva, camomilla e glicerina) è infatti una pratica sconsigliata: svuota solo l’ampolla rettale, senza risolvere il problema alla radice. Anzi, l’intestino diventa sempre più pigro.

Per combattere i diverticoli intestinali bisogna bere più acqua naturale: l’acqua è la prima “medicina” in grado di rendere le feci molli e pastose, facili da espellere. E’ consigliato bere tutti i giorni due litri di acqua oligominerale non gassata, a pasto e lontano dai pasti, anche se non avverti lo stimolo della sete.

Diverticoli intestinali e dieta: cosa mangiare?
Quali sono i cibi da evitare in caso di diverticolite?

Non esiste una vera e propria dieta anti-diverticolite, ma ci sono delle raccomandazioni alimentari che puoi seguire.
L’apporto di fibre vegetali va controllato. Per la frutta, non bisogna superare la soglia di 450 grammi al giorno, evitando quella più zuccherina che tende a fermentare. Evita quindi l’uva, i cachi e i fichi.

Per quanto riguarda la verdura, l’ideale è consumarla cotta, evitando però cipolle, porri, verze, broccoli, cavolini, cavolfiore e sedano che producono gas intestinali.
Sì ai legumi invece (come piselli, ceci, fagioli, lenticchie), ma solo se consumati sotto forma di purea.

Nella lista dei cibi da consumare con moderazione in caso di diverticoli intestinali ci sono anche il latte intero, i formaggi grassi, tutte le paste lievitate come la pizza.
Sì invece a
piatti semplici e poco speziati a base di amidi (riso e patate), pasta corta, brodo di carne o vegetale e proteine della carne e del pesce.

Riassumendo e schematizzando queste indicazioni alimentari, ecco di seguito cosa mangiare e cosa invece è bene evitare in caso di diverticoli intestinali.

Diverticoli: cosa evitare

  • uva
  • cachi
  • fichi
  • cipolle
  • porri
  • verze
  • broccoli
  • cavolini
  • cavolfiori

Diverticoli: cosa mangiare con moderazione

  • latte intero
  • formaggi grassi
  • tutte le paste lievitate come la pizza

Diverticoli: dieta consigliata

  • 450 grammi di frutta al giorno (esclusa quella riportata nei “cibi da evitare”)
  • verdure cotte (escluse quelle riportate nei “cibi da evitare”)
  • purea di legumi (come piselli, ceci, fagioli e lenticchie)
  • riso
  • patate
  • pasta corta
  • brodo di carne
  • brodo vegetale
  • carne
  • pesce.

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