Docce abbronzanti e lampade solari cancerogene: rischio melanoma (tumore della pelle)

Le lampade solari usate senza regole sono responsabili dei tumori della pelle: il rischio aumenta se si inizia ad usarle prima dei 18 anni. A queste conclusioni è infatti giunta l’ Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’ Oms, che ha alzato il livello di rischio delle apparecchiature Uv passandole dalla categoria di “probabili cancerogeni” a quella di “cancerogeni per l’ uomo”.

Secondo gli esperti il rischio di melanoma sale del 75% se l’ uso delle apparecchiature abbronzanti inizia prima dei 30 anni. Il rischio di tumori alla pelle è inoltre aumentato dal fatto che alcune lampade solari utilizzate sono poco sicure: alcuni lettini e lampade solari hanno un livello di raggi Uv superiore al consentito.
In Italia esistono molti esercizi autorizzati a fornire sedute di lampade abbronzanti. Oltre a questi, ne esistono altri non autorizzati presenti in hotel, palestre, piscine, negozi di parrucchieri. Il personale che gestisce le attrezzature è tenuto a fornire informazione dei potenziali rischi da abbronzatura, oltre a selezionare i clienti in base a fattori di rischio (come l’ età e il tipo di pelle).
Le estetiste sono tenute inoltre a regolare l’ intensità della lampada o della doccia solare in base al colore della pelle, consigliare di applicare la crema solare con filtri Uv e di utilizzare gli appositi occhialini (essenziali per proteggere gli occhi dai raggi Uv).

In particolare, l’ intensità dei raggi delle lampade solari e la lunghezza dell’ esposizione devono essere regolati sia in base al colorito della persona che al tempo in cui si è “digiuni” di sole: una persona che non ha preso il sole per tutto l’inverno deve farsi regolare la lampada solare al minimo e limitare l’ esposizione a cinque minuti. Non dimentichiamo che le scottature ripetute costituiscono un fattore di rischio per la comparsa del melanoma.

Le lampade solari emettono un tipo di luce che è una parte dello spettro visibile del sole. I danni provocati dalle lampade abbronzanti sono quindi gli stessi dell’ eccessiva esposizione al sole: prurito, eritemi, scottature che con il tempo causano invecchiamento cutaneo perché disidratano la pelle e soprattutto espongono al rischio di tumori anche maligni della cute.

Inoltre i clienti stessi non sono ben informati sui rischi per la salute dei danni da abbronzatura, e ai minori di 18 anni viene consentito l’ utilizzo di lampade abbronzanti quando invece dovrebbe essere vietato.

Docce e lettini solari vietati per i minori di 18 anni

Le docce e i lettini abbronzanti devono essere assolutamente sconsigliati ai minori di 18 anni, anche se sarebbe meglio non fare troppe lampade solari addirittura prima dei 30 anni.
In giovane età, i melanociti, cioè le cellule incaricate della produzione di melanina, non sono ancora ben maturi e quindi non riescono a mettere in atto una protezione davvero efficace della pelle.

Lampade e lettini solari sconsigliati per chi ha la pelle molto chiara

Le radiazioni di lettini e docce solari sono pericolose come altri agenti oncogeni se usate senza regole. Alcol, fumo, amianto e gli altri cancerogeni fanno male a tutti, mentre i raggi Uv di lampade e lettini solari sono pericolosi soprattutto per alcune categorie di persone, per esempio coloro che hanno il cosiddetto fototipo 1 e 2: pelle chiarissima, occhi azzurri, capelli rossi o biondo chiaro. Il colore più scuro della pelle, dei capelli e degli occhi costituisce infatti una protezione.

I raggi Uv delle lampade solari sono quindi da evitare per le persone con carnagione chiara che al sole hanno la tendenza a scottarsi, e per quelle con i capelli biondi o rossi.
Anche chi ha la carnagione scura e ha il via libera alle lampade Uv deve però proteggere la pelle con una crema solare adeguata.

Chi ha molti nei sulla pelle deve evitare le lampade abbronzanti

Anche le persone che hanno più di cento nei sul corpo non dovrebbero esporsi alla lampada solare o anche al sole senza un’ adeguata protezione: al sole è bene usare una crema solare con filtro di protezione alto.
La presenza dei nei indica infatti la tendenza della pelle a dare luogo a neoformazioni potenzialmente pericolose e i raggi Uv favoriscono la proliferazione incontrollata delle cellule, ponendo le basi per il melanoma.

E’ opportuno fare un controllo annuale attraverso la mappa dei nei per prevenire il melanoma. Trovate ulteriori informazioni in questo articolo correlato:
Mappatura dei nei per prevenire il melanoma

Deve evitare le lampade abbronzanti chi soffre di malattie cutanee fotosensibili

L’ esposizione al sole prolungata o senza adeguata protezione e le lampade solari vanno evitate anche da chi soffre di malattie cutanee fotosensibili, che cioè peggiorano a contatto con i raggi Uv.

Ne è un esempio il lupus eritematoso sistemico: una malattia della pelle di tipo autoimmune che si manifesta con la comparsa di macchie rosse sul viso e sul corpo.
Un’ altra malattia è la cheratosi attinica, una forma pretumorale caratterizzata dalla comparsa di chiazze giallastre in rilievo oppure i basaliomi squamocellulari. Questi ultimi si presentano come una piccola piaga o un nodulino che non guarisce e sembrano proprio dovuti all’ esposizione solare.
Trovate maggiori informazioni sulla diagnosi e la cura della cheratosi attinica in questo articolo correlato: Macchie rosa della pelle e cheratosi attinica

Infine ci sono malattie metaboliche fotosensibili che vietano l’ esposizione: i due esempi più frequenti sono la porfiria cutanea e l’ albinismo. Chi soffre di porfiria è soggetto alla comparsa di vesciche rosse nelle zone più esposte al sole. L’ albinismo invece è quella malattia che consiste nella riduzione o totale assenza di melanina.

Chi assume farmaci fotosensibilizzanti deve evitare le lampade solari.

Chi ha avuto un melanoma, chi assume antibiotici e le donne che prendono la pillola anticoncezionale devono evitare le lampade solari

L’ eccessiva esposizione al sole senza adeguata protezione e le lampade solari sono da evitare anche per chi ha già avuto un melanoma e precedenti tumori della pelle, chi sta assumendo antibiotici e le donne che assumono la pillola anticoncezionale.

In particolare, l’ uso della pillola contraccettiva e l’ esposizione alla lampada solare può provocare cloasmi: macchie solari ormono-indotte.

Nei centri abbronzanti pochissimi chiedono alla persona se sta assumendo farmaci e se prende la pillola anticoncezionale.

Non è vero che le lampade solari preparano la pelle al sole

Questa è una convinzione errata: docce e lettini solari emettono prevalentemente raggi ultravioletti di tipo A, che stimolano i melanociti solo nello strato superficiale della pelle.

Lampada abbronzante: quante sedute fare

Dopo aver fatto una lampada o una doccia solare si può fare un’ altra seduta solo dopo 3 giorni.
In un anno si possono fare un massimo di 25-30 sedute.

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