Droghe leggere: quando la marijuana è un toccasana per la salute

marijuana light italia

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Il dibattito sulle droghe leggere da anni è uno dei più vivi. Due le fazioni protagoniste, c’è quella del sì, quindi quella a favore della legalizzazione, e quella del no, che è chiaramente contraria.
Ci sarebbero mille cose da dire sull’argomento, ma una delle domande più importanti da porsi è sicuramente quando la marijuana è un toccasana per la salute?
Ciò non significa che si tratti di una droga innocua, seppur leggera e quindi secondo gli esperti incapace di creare dipendenza, ma ci sono delle novità che arrivano proprio dal nostro paese.

La prima marijuana legale in Italia è commercializzata da Easy Joint ed è stata presentata per la prima volta qualche mese fa alla fiera di Bologna.
Subito un successo soprattutto tra gli over 35, questa nuova canna light è composta da meno dello 0,6 % di Thc (principio psicoattivo) nei limiti consentiti dalla legge e dal 4% di Cbd, ovvero di cannabidiolo, il principio della cannabis che in questo caso ha solo effetti sedativi.
L’idea della canna light (che rilassa, ma non sballa) prende piede in Svizzera e lì è già molto utilizzata, basti pensare che sembra venga venduta nelle tabaccherie. In Italia la commercializzazione avviene tramite internet e in alcuni negozi specializzati.

Torna così protagonista il dibattito sulle droghe leggere che in realtà non ha mai abbandonato l’Italia, un dibattito sempre più acceso che vede ancora scontrarsi gli oppositori che in questa nuova canna light vedono l’ostacolo della presenza del seme e i favorevoli, che invece leggono in questa nuova commercializzazione legale anche un modo per tornare a parlarne e spiegare perché dovrebbero essere legalizzate le droghe leggere.
Secondo gli ideatori infatti potrebbe essere il primo passo importante, un esperimento sociale verso la legalizzazione definitiva.

Da non sottovalutare gli oltre 10mila studi che sono stati fatti e che si stanno ancora facendo sugli effetti della cannabis. Negli ultimi mesi un rapporto della National Academies Of Sciences americana ha spiegato quali sono, ponendo l’accento sia su quelli negativi che su quelli positivi.
Sembra che la cannabis sia utile nel trattamento del dolore cronico in età adulta, in malattie come la sclerosi multipla ma non solo. Il rapporto indica come altro effetto positivo quello del trattamento di vomito e nausea nei pazienti sottoposti a chemioterapia.
Altro effetto positivo, che però non ha ancora certezza, è quello del trattamento dei disturbi del sonno in particolare in persone affette da alcune malattie.

Certamente ciò non significa che la marijuana sia un semplice farmaco o sostanza da poter consumate ogni giorno senza cautele perché dietro l’angolo ci sono anche effetti negativi, anche se il rapporto conferma l’idea che sia meno pericolosa di altre droghe. Diciamo pure che innocua non è.
Tra i danni che può causare ci sono il rischio di schizofrenia e psicosi nei consumatori più accaniti, incidenti d’auto e bronchite o malattie respiratorie.

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