Equitazione: andare a cavallo per ritrovare benessere e per allenare cosce e glutei

Cavalcare nella natura è una formula vincente contro lo stress: serve per staccare la spina e riscoprire il benessere.

Sono sempre di più i centri di equitazione e gli agriturismi che propongono escursioni a cavallo tra i boschi di montagna, sulle colline o sulle spiagge in riva al mare. Si parte in gruppo per un giorno, un week end o una settimana, e si condivide con altri il piacere di riscoprire la natura e di stare a stretto contatto con un animale, di prendersene cura, imparare a conoscerlo e ad amarlo. Il trekking equestre è la proposta di agriturismi e maneggi, e coniuga passione per la natura e sintonia con l’ animale.

Equitazione: imparare ad andare a cavallo

Per imparare ad andare a cavallo è bene affidarsi a un istruttore di un centro equestre, in modo da apprendere il giusto assetto in groppa al cavallo e le tecniche fondamentali delle andature. Dopo averle messe in pratica nel recinto del maneggio fino a sentirsi sicuri, si possono fare le prime gite sui percorsi esterni.

Le uscite a cavallo di poche ore si possono affrontare già dopo una decina di lezioni in maneggio, perché l’ accompagnatore esperto sa valutare le capacità del singolo, assegnandogli il cavallo adatto, più docile o vivace. Serve invece una maggiore esperienza per affrontare le escursioni di una giornata e i trekking più lunghi, che possono durare dai 2-3 giorni fino ai 7-8 giorni. Gli itinerari più complessi infatti comportano una permanenza in sella di 8-9 ore al giorno, con tappe di 30 chilometri lungo la fitta rete di ippovie tracciate in Italia: questi itinerari a cavallo richiedono quindi allenamento e capacità di adattamento. Tanto più che, sui sentieri non battuti, può capitare qualche imprevisto: ostacoli da superare, incontri con animali selvatici e conseguenti bizzarrie improvvise del cavallo.

Il cavallo è un animale imprevedibile nelle sue reazioni, ma pacifico. Prendere confidenza con lui è importante fin dai primi contatti nel maneggio: bisogna avvicinarlo dalla parte del muso, per evitare che si spaventi e scalci, non gridare né compiere movimenti bruschi, che potrebbero innervosirlo. Accarezzare il cavallo serve per stabilire un rapporto amichevole. Chi è abbastanza esperto, può occuparsi anche di sellarlo e prepararlo per la passeggiata. Una volta in sella, bisogna rispettare il cavallo e cercate di entrare in sintonia con lui.

Si può cavalcare a tutte le età, dai 10 ai 70 anni. Solo chi soffre di insufficienza respiratoria o cardiaca deve evitare le passeggiate troppo faticose o ad alte quote.

Andare a cavallo allena cosce, glutei e addominali

Una passeggiata a cavallo dà un grande senso di libertà e le sensazioni che si provano sono davvero rigeneranti. Ci sono anche i vantaggi sulla forma fìsica: cavalcare è un allenamento per cosce e glutei, che sono sollecitati dal movimento di sali-scendi sulla sella. I muscoli si rassodano senza ingrossarsi. L’ equitazione è utile anche per la postura, perché rinforza l’ addome e la schiena: addominali e paravertebrali infatti lavorano per ammortizzare i movimenti dell’ animale e per mantenere la postura ben eretta. La parte alta del dorso e le braccia, che attraverso le redini impartiscono gli ordini al cavallo, sono coinvolte in misura decisamente minore. Un consiglio per i principianti per non concludere la prima passeggiata a cavallo con le spalle e le braccia a pezzi, è cercare di rilassarle. Uno degli errori tipici di chi è alle prime armi è quello di contrarre i muscoli durante la cavalcata, un pò per inesperienza e un pò per timore, e questo disorienta il cavallo. Col tempo e con i consigli dell’ istruttore si acquista sensibilità verso l’ animale e si impara a trasmettergli i comandi, a indirizzarlo attraverso un gioco di tensioni e rilassamenti del corpo.

Consigli utili sull’ abbigliamento per il trekking a cavallo

Per quanto riguarda l’ abbigliamento per andare a cavallo, l’ importante è sentirsi a proprio agio. Ecco alcuni consigli utili per il trekking a cavallo:

  • sono obbligatori un paio di pantaloni, meglio se elasticizzati e privi di cuciture interne (che provocherebbero fastidiose irritazioni per il continuo sfregamento);
  • quando acquistate gli stivali per andare a cavallo, tenete presente che dovrete anche camminarci: dovranno essere quindi comodi, per evitare le vesciche ai piedi;
  • portate con voi anche un paio di scarpe alte tipo basket, con la suola in gomma, liscia, per evitare che si aggancino alle staffe;
  • portate sempre un casco rigido di protezione più un paio di guanti, in cotone o in pelle;
  • per il trekking è indispensabile anche una giacca a vento leggera, meglio se in tessuto tecnico traspirante.

Centri di turismo equestre in Italia

I centri di turismo equestre accolgono in genere principianti dai 10 ai 13 anni (che cavalcano su pony), ragazzi e adulti. Ecco alcuni centri a cui rivolgersi:

– la Fitetrec-Ante, Federazione italiana turismo equestre e trekking a cavallo
(tel. 06-32650231, sito internet: www.fitetrec-ante.it), attraverso i suoi Comitati regionali e i centri equestri affiliati, organizza in tutta Italia passeggiate ed escursioni a cavallo. Telefonando al comitato della vostra regione potrete avere l’elenco dei maneggi e delle scuole più vicine. Un’ ora con accompagnatore parte da 60 euro circa. Un’ ora in maneggio costa in media 17-20 euro;

– informazioni, proposte di gite, indirizzi di associazioni e una selezione di maneggi e scuole si trovano sul sito internet www.correrenelverde.com/cavalliecavalieri e sul sito della Federazione sport equestri www.fise.it

– il Gruppo Attacchi Val d’ Aosta e Appennino Modenese organizza trekking a cavallo di più giorni durante i weekend con programmi per principianti e più esperti e settimane-scuola per ragazzi. Trovate informazioni sul sito internet www.gruppoattacchivda.it

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