Germania: epidemia da Escherichia Coli in frutta e verdura. I sintomi intestinali. In Italia nessun caso

Dopo i casi di Escherichia Coli riscontrati in Germania che hanno causato la morte di due cittadini tedeschi e coinvolto altre 294 persone, l’ ipotesi più accreditata è il consumo di cetrioli di provenienza dalla Spagna nei quali è stato riscontrato, in Germania, un microrganismo patogeno: l’ Escherichia coli, sierotipo O 104: H4. I ceppi di Escherichia coli produttori di verocitotossina o Shiga-tossina (VTEC oppure STEC) sono patogeni enterici che producono una potente tossina responsabile di gravi forme morbose nell’ uomo. Sebbene si conoscano oltre 100 sierotipi VTEC, solo alcuni sono stati associati frequentemente a malattia grave nell’ uomo. La manifestazione clinica associata ad infezione da VTEC può avere diversi sintomi: dalla diarrea acquosa, alla colite emorragica e alla sindrome emolitico uremica. La contaminazione può avere origine da acqua contaminata o fertilizzanti naturali. Il patogeno può essere trasmesso anche con la preparazione dei cibi. La contaminazione può essere diretta o indiretta attraverso le mani, l’ attrezzatura, i coltelli e/o altri utensili di cucina. Il batterio può essere eliminato con il calore della cottura. La temperatura di 70°C al centro dell’ alimento deve essere raggiunta e mantenuta per almeno due minuti. Il comune processo di riscaldamento per la produzione di confetture e conserve porta all’ inattivazione del batterio; anche nel caso di cetrioli in salamoia, la combinazione di trattamento termico, il basso pH e il contenuto salino costituiscono una sufficiente garanzia.

La situazione risulta sotto controllo in Italia: non serve generare allarmismi e non occorre modificare le nostre abitudini alimentari, a cominciare dal consumo di verdura e frutta cruda dopo averla lavata. Lo ha dichiarato il Ministro della Salute professor Ferruccio Fazio a proposito dell’ infezione di Escherichia Coli che sta colpendo soprattutto la Germania. Nessun caso di Escherichia Coli è stato riscontrato finora in Italia, né nella popolazione italiana residente, né in turisti provenienti dalla Germania. Non è quindi giustificato l’ allarmismo verso il consumo in Italia di ortaggi crudi (frutta e verdura). Le consuete norme igieniche per la sicurezza alimentare sono sufficienti ad evitare infezioni in Italia: lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato alimenti, lavare a fondo le verdure anche usando bicarbonato, lavare bene coltelli, taglieri e altri utensili usati per la preparazione dei cibi, evitare di utilizzare senza lavare lo stesso tagliere e/o utensile per più alimenti e lavare bene le mani prima di manipolare i cibi e dopo aver usato la toilette. Le persone che hanno recentemente soggiornato in Germania devono prestare attenzione alla comparsa di sintomi gastroenterici e nel caso di diarrea emorragica devono rivolgersi al proprio medico. Poiché la quasi totalità dei casi di infezione da Escherichia Coli è circoscritta alla zona di Amburgo, è raccomandato ai cittadini italiani che devono recarsi nel Nord della Germania di non consumare in loco verdura e frutta crude e di non bere acqua di rubinetto, finché la causa dell’ epidemia non sarà stata accertata. L’ Istituto Superiore di Sanità, è coinvolto nelle indagini sull’ epidemia. E’ stato rapidamente messo a punto un metodo specifico per la ricerca del ceppo epidemico VTEC O104:H4 negli alimenti.

Il Ministero della Salute ha già allertato le Regioni, le strutture sanitarie e gli uffici sanitari alle frontiere, responsabili dei controlli sulle importazioni alimentari. I carabinieri dei NAS hanno intensificato i controlli sui rivenditori di frutta e verdura circa l’ apposizione del cartellino indicante il luogo di origine della merce posta in vendita. Tutti gli esami sui cetrioli sequestrati dai Nas nei primi giorni dell’ allarme di Escherichia Coli in Germania hanno dato esito negativo e i prodotti sono stati dissequestrati. Nei giorni scorsi, quando le autorità sanitarie tedesche avevano comunicato che i responsabili della diffusione del batterio potessero essere i cetrioli, in Italia sono state sequestrate diverse partite, per un totale di 16 quintali, prontamente dissequestrate quando tutte le analisi hanno dato risultati negativi.

Il laboratorio dell’ ISS, insieme al Laboratorio di Riferimento Europeo per il settore medico a Copenaghen, ha anche analizzato i caratteri di patogenicità del batterio responsabile del focolaio epidemico in Germania, stabilendo che si tratta di una variante rispetto a quelli classici associati alla SEU (Sindrome Emolitico Uremica) soprattutto nei bambini. Il fatto che il ceppo epidemico sia resistente a molti antibiotici non costituisce un fattore di rischio: per questa particolare infezione, infatti, la terapia antibiotica non è consigliata e, anzi, può risultare controproducente, causando un aumento del rilascio della tossina nel lume intestinale da parte dei batteri uccisi dall’ antibiotico, con conseguente aumento della concentrazione di tossina nel sangue e aumento del danno renale.

(Fonte: comunicato stampa Ministero della Salute www.salute.gov.it)

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