Hiv, sieropositività, contagio: come si trasmette l’ Hiv

hiv come si diventa sieropositivi

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L’ Hiv, acronimo inglese di Human immunodeficiency virus, è il virus da immunodeficienza umana che causa la malattia da Hiv e l’Aids (sindrome da immunodeficienza acquisita). Il virus infetta e danneggia progressivamente le difese immunitarie dell’organismo, che risulta più suscettibile alle infezioni e ai cosiddetti “tumori opportunistici”.

Hiv: cause di contagio

Il virus dell’ Hiv viene trasmesso attraverso il contatto diretto con il sangue o con i liquidi organici di una persona infetta (ad esempio lo sperma). Nell’85% dei casi il virus dell’ Hiv si trasmette per via sessuale.
Per il resto si contrae per via ematica (ad esempio con lo scambio di siringhe infette) oppure da madre a figlio sia durante la gravidanza per passaggio trans-placentare, sia durante il parto e nell’allattamento se non vengono adottate opportune precauzioni.

Sintomi Hiv

In molti casi l’infezione acuta decorre in modo asintomatico. In una percentuale minore, l’esordio può essere caratterizzato da: febbre, stanchezza, sudorazione notturna, linfoadenomegalia (ingrossamento dei linfonodi). Man mano che il sistema immunitario viene distrutto subentrano infezioni e tumori opportunisti.

Diagnosi Hiv

Per rilevare l’eventuale contagio da Hiv si esegue generalmente il test con metodo Elisa, in grado di rilevare la presenza di anticorpi prodotti dall’organismo in risposta al virus.
C’è però un “periodo finestra” variabile tra quando si è stati contagiati e il momento in cui si diventa sieropositivi; in questo “periodo finestra” il virus non viene rilevato dai test routinari ma può essere trasmesso.

Cure Hiv

Ad oggi non esistono vaccini o cure risolutive. Sono però disponili farmaci (gli antiretrovirali) che, utilizzati in combinazione, sono molto efficaci, anche se possono essere accompagnati da effetti collaterali indesiderati.

Prevenzione Hiv

Il profilattico è il mezzo più sicuro per la prevenzione della trasmissione dell’ Hiv per via sessuale, purché sia usato correttamente e fin dall’inizio della penetrazione.
Per la trasmissione per via ematica, è bene non usare alcun tipo di strumento tagliente (come aghi, lamette, rasoi, forbici ecc.) potenzialmente contaminato.
In caso di madre sieropositiva, la gravidanza va affrontata con una stretta consulenza specialistica.

Dopo una possibile esposizione al virus, allo scopo di ridurre la probabilità di contagio, e su indicazione medica, è possibile sottoporsi a una profilassi post-esposizione ad Hiv. L’Agenzia europea per il medicinali (Ema) ha approvato l’utilizzo di un farmaco antiretrovirale (il Truvada) anche per l’uso come profilassi. In diversi studi questo farmaco ha dimostrato di essere in grado di abbassare notevolmente il contagio per persone non infette ma all’interno di gruppi a rischio.

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