Il libro con esercizi pratici per liberarsi da ansie e rancori del passato

Anche tu, come tutti, vuoi essere felice. Ma dentro di te resti aggrappato a idee, convinzioni, abitudini che ti fanno male. Per “sganciarsi” dal passato c’è un libro con esercizi pratici che aiutano a liberarsi da ansie e rancori, a prendere le distanze da tutto ciò che ti intossica la vita, a fare la pace con te stesso e il mondo.

Pensa a una scimmia golosa. Immagina che a un certo punto l’ animale veda un’arancia chiusa dentro la cavità di una zucca e, per prenderla, infili nella fessura una zampa, che però s’incastra. Ma la scimmia, ostinata, pur di mangiarsi l’arancia non si arrende e rimane imprigionata. Questa, che sembra semplicemente una storiella, è in realtà la descrizione di come fanno in Indonesia a catturare le scimmie!
Questa è anche una metafora molto efficace, con cui inizia un piccolo ma utlissimo libro, dal titolo significativo: “Quaderno d’esercizi per mollare la presa” di Rosette Poletti e Barbara Dobbs (Vallardi, €5,90).
L’immagine della scimmietta rappresenta la difficoltà che molto spesso incontriamo a lasciar andare le cose: che si tratti di convinzioni sbagliate, rimpianti, risentimenti, paure o antiche ferite poco cambia, si tratta comunque delle nostre “arance” che ci fanno rimanere intrappolati in situazioni sfavorevoli.

Ma perché ci comportiamo così? A volte questo è un modo di ragionare che ci è stato trasmesso (attraverso l’educazione), come una pesante eredità che non abbiamo mai messo in discussione. Ma il vero problema di chi non riesce a mollare la presa è l’insicurezza, il timore di valere poco e di essere rifiutati dagli altri. Così, ci si ostina a rimanere arroccati sulle proprie idee, incapaci di rilassarsi e di godersi la vita. Questo atteggiamento può rivelarsi dannoso, perché le energie che si spendono per mantenere le proprie posizioni possono invece essere usate in modo più proficuo. Con un pò di allenamento, è possibile cambiare.

Il “Quaderno d’esercizi per mollare la presa” contiene tanti esercizi pratici per “sganciarsi da”:

una vecchia ferita; a volte rimani ostaggio di episodi del passato che ti impediscono di essere sereno. Forse anche a te è capitato di subire un torto e di non averlo ancora superato. Quell’episodio per te non è un semplice ricordo, ma qualcosa che continua a farti molto male. E riuscire a liberartene ti permette di seguire il tuo cammino più leggero, senza condizionamenti

un’ amicizia che ti ha deluso; una persona che credevi fidata si è rivelata diversa da come la pensavi. Può essere successo perché hai fatto un errore di valutazione, oppure semplicemente perché nel tempo il tuo amico o la tua amica sono cambiati. L’importante però, è capire se è il caso di continuare a frequentarli

un figlio che non è come vuoi; avresti voluto un bambino estroverso e invece il tuo è timidissimo. Oppure sognavi che fosse un asso in matematica, ma con i numeri non ci sa proprio fare. Tutti i genitori nutrono delle aspettative sui figli, è normale. L’errore invece è considerarli un prolungamento di se stessi: si tratta di individui indipendenti ed è proprio questo che occorre imparare ad accettare

l’ ansia di controllare tutto; vuoi avere sempre la situazione in mano e di consequenza sei molto ansioso. Potresti essere scambiato per un perfezionista, ma non è così. Perché il tuo atteggiamento rappresenta un freno più che un motore a fare le cose meglio. L’ ansia di controllare tutto appanna la lucidità, mina l’autostima e ti toglie parecchia energia. Senza contare il fatto che se sei ipercontrollato è facile che tu tenda a giudicarti severamente: vivi continuamente sotto pressione e sei spesso scontento

un lavoro che ti assorbe troppo; rimandi una cena perché devi finire una pratica, oppure perché sei bloccato in una riunione. Per il lavoro sei pronto a grandi rinunce. Ma non lo fai per un super attaccamento al lavoro, bensì per dimostrare il tuo valore a te stesso e agli altri. Spesso sul piano professionale ci si sente sotto pressione perché ci si concentra più sulla paura di sbagliare o di deludere qualcuno, che sugli obiettivi da raggiungere

essere pessimista; sei convinto che una promozione, un colpo di fortuna, una nuova amicizia non ti capiteranno mai. Forse il problema non è all’esterno, come sei portato a credere, ma dentro di te, nella visione pessimista che hai della tua vita. La stessa situazione osservata da un occhio diverso infatti, può essere interpretata diversamente. Questo significa che il pensiero positivo può anche essere una semplice questione di approccio al mondo

non sapere dire di no; ogni volta che ti chiedono un favore non sai come negarlo e sei sempre disponibile. L’incapacità di dire di no deriva dal fatto di dare più importanza ai desideri altrui rispetto ai tuoi. Questo atteggiamento è legato a un’immagine negativa di sé. E ogni volta che si dice sì controvoglia, si accumula rabbia per avere accettato un incarico o un invito non desiderati. Ma cresce anche il risentimento verso chi ha saputo ottenere da noi quello che voleva

i continui sensi di colpa; nella vita il senso di colpa lo abbiamo provato tutti, ma sfuggirvi si può! Non hai aiutato un amico nel momento del bisogno, oppure non sei stato presente in famiglia quando se lo aspettavano. Comunque sia, ti senti in difetto e non sai come recuperare. Innanzitutto liberati dai sensi di colpa per azioni che non hanno causato danni né conseguenze. Per gli altri invece segui i consigli pratici e gli esercizi che troverai nel libro.

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