Malattie dell’ apparato digerente: sintomi e cause

sintomi malattie apparato digerente

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L’alito cattivo può indicare una malattia digestiva? A volte la frutta irrita l’intestino? I lassativi possono essere assunti con regolarità? Ecco le risposte ai tuoi dubbi sulle malattie dell’apparato digerente.

Alcune malattie digestive, come il reflusso gastroesofageo, possono provocare disturbi del sonno

La malattia da reflusso gastroesofageo può condizionare negativamente il riposo notturno. Questo accade perché, quando ci si distende in posizione supina, gli acidi dello stomaco tendono a risalire nell’esofago, provocando bruciore e dolore al centro del petto.

L’ernia iatale influenza il cuore

Per motivi anatomici, in chi soffre di ernia iatale si verifica una compressione da parte dello stomaco sull’atrio destro del cuore, soprattutto dopo i pasti. Questo può stimolare la contrattilità cardiaca e facilitare la presenza di alcune extrasistoli. L’ernia iatale è infatti il passaggio di una “porzione” dello stomaco all’interno del torace, attraverso un foro nel diaframma, chiamato iato esofageo.
Questo determina una pressione che fa perdere al miocardio la normale contrazione (il miocardio è il tessuto muscolare che costituisce le pareti del cuore).

L’alito cattivo può essere il sintomo di una malattia digestiva

Seppure possa essere determinata da numerosi fattori, l’alitosi può rappresentare il campanello d’allarme di una malattia digestiva, respiratoria o sistemica. Per esempio, l’alitosi può essere presente in caso di ernia iatale con una frequente malattia da reflusso gastroesofageo.
Esistono poi casi molto gravi, come la cirrosi epatica, in cui si può registrare il cosiddetto foefor hepaticus: un alito tipicamente dolciastro, che indica un’estrema compromissione della funzionalità del fegato.

Sindrome del colon irritabile: quale frutta e verdura mangiare

Chi soffre di sindrome del colon irritabile, con prevalenza di diarrea, può avere un peggioramento dei sintomi assumendo un eccesso di fibre. In aiuto viene la dieta Fodmap, ideata da un gruppo di ricercatori australiani. Questa dieta limita il consumo dei cibi che “fermentano” e privilegia alcuni frutti e verdure.
Ecco un elenco di frutta e verdura che può mangiare chi soffre di sindrome del colon irritabile:

  • banane
  • mirtilli
  • uva
  • meloni
  • kiwi
  • mandarini
  • arance
  • lamponi
  • fragole
  • germogli di bambù
  • sedano
  • peperoni
  • melanzane
  • fagiolini
  • lattuga
  • zucca
  • cipolle
  • pomodoro.

In caso di stitichezza, i lassativi possono dare assuefazione

Per trattare le forme croniche di stipsi, può essere necessario integrare le fibre (dapprima tramite l’alimentazione o eventualmente con dei concentrati commercializzati sotto forma di polvere, capsule o tinture) e bere molta acqua. Esistono inoltre dei farmaci che agiscono sulla motilità dell’intestino.
Dei lassativi, invece, non bisogna abusare per evitare assuefazione.

Si può guarire dai diverticoli intestinali?

I diverticoli intestinali rappresentano una condizione anatomica, e non sono una patologia, per cui non si tratta di una situazione reversibile. Si possono però curare nella fase acuta, cioè quando si infiammano (usando antibiotici, antinfiammatori intestinali e fermenti lattici). Così come esistono terapie di mantenimento per evitare e prevenire nuovi episodi di diverticolite.

Quali sono le cause della cirrosi epatica?

Bere tanto alcol è la causa principale di cirrosi epatica. Ma esistono alcune infezioni virali (come l’epatite C e l’epatite B) che possono determinarla, così come un’infiammazione cronica del fegato (spesso a causa sconosciuta) o la conseguenza di una malattia epatica di qualunque origine.

Per la rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn c’è il diritto all’esenzione dal ticket

Le forme di colite particolarmente gravi e di tipo cronico, come la rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn, danno diritto all’esenzione dal ticket, sia per gli esami specifici, sia sulle prescrizioni dei farmaci per il trattamento di cura.
Non tutte le Regioni adottano gli stessi criteri, per cui è bene chiedere informazioni alla propria Asl, muniti di un certificato medico specialistico che attesti la patologia.

La dieta senza glutine può aggravare il rischio cardiovascolare in chi non è celiaco

La celiachia è una malattia digestiva che richiede una dieta specifica, eppure un prodotto senza glutine su tre viene acquistato da chi non ne soffre, nella convinzione di guadagnare benessere.
In realtà, gli studi scientifici dimostrano che una dieta senza glutine non avvantaggia chi non è celiaco, ma al contrario (comportando un minore consumo di cereali integrali) ha possibili effetti negativi sul rischio cardiovascolare.

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