Salute Donna: i fattori di rischio di tumore al seno. Sedentarietà, sovrappeso e alimentazione scorretta

Per la salute della donna è molto importante controllare il seno con la prevenzione e la diagnosi precoce. Per prevenire il tumore al seno occorre inoltre tenere sotto controllo i fattori di rischio per la salute. Le ghiandole mammarie sono infatti soggette a continui cambiamenti in base al­l’ età, al peso, al numero di gravi­danze e allattamenti, all’ assunzione di ormoni e allo stile di vita. Se è vero che oggi il carcinoma mammario (tumore maligno al seno) è più diffuso (sono circa 40mila i nuovi casi registrati ogni anno in Italia), è anche vero che la percentuale di guarigione dal tumore maligno al seno è salita al 75%, con punte del 98% per i tumori di pochi millimetri di diametro.
Prevenzione del tumore al seno, tuttavia, non signifi­ca solo sottoporsi ai controlli periodici, ma significa anche tene­re sotto controllo tutti i fattori di rischio che aumentano il “rischio ge­nerico” comune a ogni donna (circa una su dieci, secondo le ultime sta­tistiche). E’ possibi­le fare molto più di quanto non si creda per prevenire l’ insorgenza della malattia: esami periodici, attività fisi­ca, alimentazione e altre preziose regole di vita sana. Ecco cosa fare.

SEDENTARIETà E POCA ATTIVITà FISICA AUMENTANO IL RISCHIO DEL TUMORE AL SENO

Oggi molte donne lavorano al computer tutto il giorno e non fanno attività fisica. Condurre una vita sedentaria è uno dei fattori che predispongo­no ai tumori in genere, compreso il tuomore al seno. Passare molto tempo al computer o in poltrona peggiora infatti l’ assetto ormona­le e non consente di “consumare” il colesterolo. Per chi conduce una vita troppo sedentaria a causa del lavoro, è bene quindi iscriversi in palestra e svolgere attività fisica.

IL SOVRAPPESO AUMENTA IL RISCHIO DEL TUMORE AL SENO

I chili in più nuocciono anche al seno. In caso di sovrappeso è bene mettersi a dieta per ridurre il grasso addominale, cioè i “cuscinetti” attorno al girovita che danno alla silhouette il profilo “a mela” (tipico delle donne in me­nopausa), e che sono il principale nemico della salute del seno. Avere una circonferenza addominale superiore agli 88 cm favorisce il carcinoma mammario (tuomore maligno al seno). Al dì là del proble­ma estetico, infatti, il tessuto adiposo viscerale è un “labo­ratorio” in costante attività, che trasforma gli ormoni “buo­ni” in ormoni nocivi per il seno. Tra questi ci sono gli androgeni, il 2-OH estrone e il 76 OH-estrone che hanno per bersaglio proprio le ghiandole mammarie. Ecco perché è importante restare in linea e seguire una dieta abbinata all’ attività fisica.

ALIMENTAZIONE E TUMORE AL SENO: L’ ECCESSIVO CONSUMO DI CARNE ROSSA NELLA DIETA AUMENTA IL RISCHIO DEL TUMORE AL SENO

Mangiare tutti i giorni o troppo spesso la bistecca è dannoso alla salute. Esistono ormai diversi studi che mettono in correlazione l’ eccessivo con­sumo di carne rossa e di grassi animali (burro, insaccati, uova, formaggi grassi) con un’ aumentata incidenza di tuomore al seno. I grassi saturi producono una grande quantità di radicali liberi che danneggiano le cellule. Nella dieta quotidiana occorre ridurre anche tutti gli zuccheri raffinati (saccaro­sio e dolciumi), colpevoli di alzare la glicemia e di provocare pericolosi pic­chi di insulina e di IGF1, due ormoni che stimolano la proliferazione cellulare. Infine, attenzione anche a tutti i superalcolici: so­no altamente calorici e favoriscono il de­posito di grassi, predisponendo al so­vrappeso e all’ obesità. Di conseguenza i superalcolici aumentano i livelli di ormoni “cattivi”: estrogeni e androgeni.

LE PILLOLE ANTIONCEZIONALI DI ULTIMA GENERAZIONE NON AUMENTANO IL RISCHIO DI TUMORE AL SENO

Prendere la pillola anticoncezionale non aumenta il rischio di tumore al seno. Le “pillole-piuma” dell’ ultima generazione apportano una bassa dose di estrogeni e non sono pericolose per il seno. Gli studi allarmistici di alcuni anni fa si riferiscono infatti alle pillole anticoncezionali di una volta, contenenti 60 microgrammi di estrogeni a confetto che, assunte continuati­vamente per 15 o 20 anni, portavano ad un leggero aumento del rischio di tuomore al seno. Potenzial­mente dannosa per il seno è invece la Terapia ormonale sostitutiva (Tos), assunta in meno­pausa. Come dimostra l’ indagine statunitense Million Woman Study, la Tos è sicura se assunta per i primi 5 anni, mentre per terapie a medio e lungo termine (10 o più anni) si assiste ad un aumento del rischio relativo al tuomore al seno pari all’ 1,5% per ogni anno di trattamento. Invece le stimolazioni ormonali fatte per la fecondazione assistita non sono rischiose, ma a patto di non farne 5 o 6 in un breve arco di tempo.

LA FAMILIARITà AUMENTA IL RISCHIO DI TUMORE AL SENO

Se in famiglia c’è già stato un caso di tumore al seno, è bene rivolgersi ad un centro di seno­logia per eseguire l’ anamnesi familiare. Se, considerando i parenti in linea diretta (mamme, nonne, sorelle e zie), la donna viene considerata “ad alto profilo di rischio”, il senologo pia­nifica un calendario di controlli ravvicinati, compreso i test sul sangue per controllare i geni BRCA1 e BRCA2, implicati nel tumore al seno. I tumori ereditati, basati su mutazioni genetiche, sono meno del 10%.

IL SENO DENSO NON AUMENTA IL RISCHIO DI TUMORE AL SENO, MA è PIù DIFFCILE EFFETTUARE UNA DIAGNOSI PRECOCE

Il seno denso, tipico delle donne gio­vani o di chi assume ormoni, non ha di per sé un maggior ri­schio di sviluppare un tumore maligno. Però, nel caso in cui questo si formi, è più difficile eseguire una diagnosi precoce perché la mammografia non lo “vede”. Come dimostra un recente studio apparso su Oncology, in caso di seno con una densa componente ghiandolare (opaca ai raggi X) la mammografia ha un margine di errore intorno al 40%. Meglio, quindi, affidarsi anche a un bravo eco grafista, completando l’ indagine con il Dobi.

LE REGOLE PER LA SALUTE DELLA DONNA E PER LA SALUTE DEL SENO

MENO 30% DI RISCHIO DI TUMORE AL SENO CON UN’ ALIMENTAZIONE RICCA DI FRUTTA E VERDURA
Le regole della dieta antitumore:

1- Mangiare pasta di grano duro non più di due volte alla settimana. Gli altri cinque giorni, all’ora di pranzo pun­tare a “primi piatti” più sazianti, che aiutano a tenere sotto controllo il peso: riso, farro, orzo, mais, soia, tutti rigorosa­mente integrali (anche nella versione “zuppe, passati e mi­nestrone”). Le fibre sono un toccasana per l’ organismo.

2- Consumare carne rossa non più di una volta alla settima­na (tre volte la carne bianca, e tre volte i formaggi magri). Al posto di hamburger e bistecche, portare in tavola più pesce azzurro (sarde, acciughe, merluzzetti, sgombro, aguglie): il pesce azzurro ha meno inquinanti dei pesci di taglia grossa ed è più ricco di sostanze antinfiammatorie, come gli omega 3.

3- Mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura fre­sca al giorno. Seguire il criterio della stagionalità: mangiare i pomodori a dicembre e l’ uva a maggio significa fare delle scelte poco salutari per­ché gli ortaggi coltivati in serra sono ricchi di fitofarmaci e poveri di antiossi­danti, come minerali e vita­mine. Lo stesso vale per le primizie che viaggiano nel­le navi, avvolte nei pesticidi. Prediligere cavoli, cavolini, verze, agrumi, kiwi, pomodori e peperoni.

4- Abolire i superalcolici e ridurre il vino a un bicchiere (100 ml) al giorno. La dose-limite raccomandata per la donna infatti è pari a 25 grammi di alcol al giorno. In linea generale è meglio il vino rosso, ma anche alcuni vini bianchi (come lo Chardonnay) inibiscono la sintesi di estrogeni.

5- Consumare più legumi: ceci, fagioli, lentic­chie, fave, piselli e soia hanno fitormoni preziosi per il seno.

MENO 30% DI RISCHIO DI TUMORE AL SENO GRAZIE ALL’ ATTIVITà FISICA
Lo dimostrano numerosi studi condotti dalla Società Americana di Oncologia ClInica (Asco): frequentare con regolarità una piscina o una palestra, praticare tennis, sci o fare jogging allontana del 30% il rischio di ammalarsi di tumore. Tre, quattro ore di attività fisica alla settimana (ba­sta anche una passeggiata a ritmo sostenuto) migliorano il profilo endocrino-metabolico della donna. Una vita attiva tiene sotto controllo cotesterolo, glicemia e insulina, ridu­ce il grasso addominale e, di riflesso, la sintesi dei derivati degli estrogeni dannosi per il seno.

MENO 25% DI MORTALITà GRAZIE ALLA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO E AI CONTROLLI TEMPESTIVI
Sono tre gli esami importanti per la prevenzione del tumore al seno:

1- Ecografia mammaria. Si esegue ogni anno a partire dai 30 anni (anche ogni sei mesi, se consigliato dal senologo). Chiedere che vengano utilizzate sonde ultrasoniche ad alta frequenza e che ven­ga eseguito il color doppler per meglio analizzare un nodulo sospetto.

2- Mammografia digitale. La prima va fat­ta a 40 anni. In base all’ esito, il senologo indi­cherà se ripeterla ogni uno-due anni.

3- Dobi (Dynamic optical breast imaging). Sviluppata dalla Harward University, è una nuova tecnica diagnostica appro­data di recente in Italia (costo da 80 euro). Viene eseguita a corredo dell’ ecografia per visualizzare, attraverso una fascio di luce rossa, la neoformazione di vasi sanguigni tipica del tumore.

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