Salute e Bellezza dei denti: quando compaiono le macchie dei denti. Smalto dei denti e denti ingialliti

Lo smalto dei denti e la dentina assorbono e scambiano sostanze con la saliva. È attraverso questi processi che, ad esempio, penetra all’ interno del dente il fluoro contenuto anche nei dentifrici per remineralizzare lo smalto dei denti e proteggere i denti della carie. Oltre alle sostanze utili però vengono assorbite e si depositano sotto la superficie dello smalto dei denti anche sostanze esterne colorate (cromogeni). Questi cromogeni non sono nocivi e non pregiudicano lo stato di salute dei denti, ma contengono dei doppi legami chimici che assorbono la luce e fanno apparire i denti più gialli e più scuri. Con il passare del tempo, il dente assume una colorazione sempre più carica. È per questo che una persona adulta, anche se ha sempre avuto un’ igiene orale scrupolosa, avrà i denti più gialli di quando era più giovane, in quanto i denti sono soggetti al naturale processo di invecchiamento che modifica la composizione dei tessuti. Inoltre i denti sono soggetti anche alle sostanze coloranti assorbite attraverso l’ alimentazione, che si possono togliere solo con uno sbiancamento dentale professionale, perché lo spazzolamento o la pulizia non riescono a eliminarle. E’ così che possono comparire anche le macchie dei denti.

Le sostanze che possono fare macchiare i denti sono innumerevoli: praticamente tutte le sostanze colorate possono potenzialmente macchiare i denti.Tra queste ve ne sono alcune che più di altre hanno questo effetto: catrame e nicotina (presenti nel fumo), tannino (presente nel tè), caffè, vino rosso; tetracicline (categoria di antibiotici); fluoro (assunto in modo eccessivo attraverso l’ esterno con pastiglie e acque fluorate).

LE MACCHIE DEI DENTI

I denti possono presentare due tipi di macchie:

1- MACCHIE ESTRINSECHE che si sviluppano nella pellicola acquisita (placca) dentale e possono essere facilmente rimosse con strumenti abrasivi, detergenti e sbiancanti. Hanno uno sviluppo esclusivamente superficiale, all’ interno della placca dei denti. Normalmente sono associate a colonie batteriche, ad una scarsa igiene orale (tartaro), ad abitudini come fumo, alcool ed alimenti fortemente coloranti (cola, liquirizia, caffè). Possono comparire come linee cervicali (zona di passaggio tra corona e radice dentale) a semi luna, o macchie sparse più o meno diffuse sulle superfici del dente. Possono aiutare a mantenere i denti puliti, paste dentifrice e collutori specifici, lavaggi con bicarbonato di sodio, o trattamenti sbiancanti.

2- MACCHIE INTRINSECHE che coinvolgono i tessuti duri del dente. Le pigmentazioni dentarie intrinseche colpiscono i tessuti duri del dente, e, a meno che non siano particolarmente superficiali, non possono essere risolte. Queste macchie si distinguono in:
– Fenilchetonuria: discromia marrone dovuta all’ alterazione del metabolismo di un aminoacido
– Porfiria eritropoietica congenita: dente rosso-marrone, dovuto ad una patologia ematica
– Eritroblastosi fetale da incompatibilità del pH: provoca una pigmentazione giallo-verde diffusa del dente (clorodonzia)
– Fluorosi: l’ eccesso di fluoro nell’ alimentazione provoca macchie marroni
– Tetracicline: pigmentazione a banda orizzontale color grigio-marrone, o grigio-giallo del dente
– Traumi: pigmentazioni marroni e alterazioni della superficie dentale.

Più che macchie vere e proprie, le macchie intrinseche sono difetti di mineralizzazione. Per questo sono più diffìcili delle altre da trattare e spesso richiedono sbiancamenti dentali professionali prolungati per diverso tempo. I denti macchiati da tetracicline, che presentano delle bande caratteristiche, rispondono in molti casi ottimamente al trattamento. Per i difetti di mineralizzazione più gravi e difetti di forma del dente bisogna ricorrere a trattamenti di odontoiatria conservativa o odontoiatria protesica.

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