Sintomi ipocondria: cos’è, come si cura

L’ ipocondria è un disturbo psicologico: la persona che ne soffre si crede sempre malata. Gli ipocondriaci hanno sintomi veri e sentono i dolori come se fossero malati, ma non lo sono.

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Nelle malattie psicosomatiche c’è un disturbo fisico vero e proprio che ha però un’ origine psicologica. Nell’ ipocondria invece, la persona avverte una serie di sintomi che fanno pensare ad una patologia fisica che però non esiste: nonostante i sintomi, spesso dolorosi, gli organi interessati sono perfettamente sani.
L’ ipocondriaco è quindi un “malato immaginario”: non ha la malattia che teme di avere, ma soffre di un disturbo psicologico.

Ipocondria: sintomi

Tutti siamo un pò ipocondriaci: alzi la mano chi, leggendo i sintomi di qualche malattia o guardando una trasmissione televisiva di divulgazione medica non si è fatto cogliere dal dubbio di poterla avere.
La differenza tra questa forma di suggestione del tutto normale e l’ assillo dell’ ipocondriaco è che quest’ultimo è ossessionato dall’ idea di quella malattia e passa molto tempo pensando ai sintomi, consulta libri, si fa visitare da uno o più medici e, se per caso riesce a farsi passare il timore di avere una specifica malattia, ne trova subito un’altra sulla quale concentrare la propria attenzione.

Spesso i sintomi che avverte l’ ipocondriaco sono simili a quelli di una “vera” malattia, tanto che in un primo momento il medico curante prescrive analisi ed accertamenti diagnostici. A differenza della persona normale però, quando gli esiti delle analisi mediche danno un risultato negativo (ciò significa che tutto è nella norma e che la persona è in salute), l’ ipocondiaco non è affatto sollevato e insiste per sottoporsi ad indagini ancora più sofisticate ed accurate, mentre ogni tentativo di rassicurarlo appare destinato al fallimento.

L’ ipocondriaco prova sofferenze reali per sintomi immaginari e questo può esporlo a due grossi problemi:
1- il rischio di subire danni da terapie e interventi non necessari per una malattia immaginaria che di fatto non ha;
2- il rischio di incappare in una vera e propria malattia reale ma di ottenere una diagnosi corretta più tardi del normale, dopo essere stato riconosciuto come ipocondriaco dai medici.

Ipocondria: cause

Spesso un atteggiamento ipocondriaco latente è scatenato dalla malattia o dalla morte di qualche parente o amico. La preoccupazione porta a focalizzare la propria attenzione sui segnali del corpo e in questo senso l’ ipocondria può essere considerata “vicina” al disturbo da attacchi di panico.

Ipocondria: cura

La terapia di cura per l’ ipocondria è di tipo psicologico, meglio se di indirizzo cognitivo-comportamentale. Lo psicoterapeuta aiuta l’ ipocondriaco a riacquistare una corretta percezione delle sensazioni somatiche, ma anche ad accettare l’idea che ci si possa ammalare: una minaccia che pare insopportabile e che l’ ipocondriaco cerca di esorcizzare con continui tentativi di rassicurazione.

L’ ipocondria NON è la sindrome di Munchausen

L’ ipocondria non va confusa con una patologia psichiatrica piuttosto grave: la sindrome di Munchausen. Anche in questo caso, la persona che ne soffre frequenta assiduamente ambulatori medici e ospedali lamentando sintomi delle più disparate malattie. In questo caso però si è di fronte ad un tentativo deliberato di ingannare i medici e i sintomi della malattia sono spesso indotti attraverso l’ auto-somministrazione di farmaci o sostanze tossiche.

All’ origine della sindrome di Munchausen, che ha una componente autolesionista, c’è l’esigenza di attirare l’ attenzione su di sé ed essere oggetto di cure e premure da parte di medici e familiari.

La sindrome può prendere anche la forma della cosiddetta “sindrome di Munchausen per procura”: chi ne è colpito non provoca i sintomi della malattia sulla propria persona, ma su qualcun altro. Spesso si tratta di madri che fanno ammalare i propri figli, alla cui cura poi si dedicano con apparente grande dedizione in modo da essere viste come vittime della sorte ed “eroine della malattia”.

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