Tumore intestino colon-retto e polipi: diagnosi tumore colon-retto e cura

Il tumore all’ intestino retto è compreso dalla rima anale fino a 15 cm del colon. Tra i sintomi, questo tipo di tumore può causare problemi localizzati a livello intestinale, con sangue e stitichezza. Ma nella maggior parte dei casi i polipi non danno sintomi; solo in pochi casi possono dar luogo a piccole perdite di sangue.

Diagnosi tumore colon-retto e cura

La diagnosi del tumore al retto si basa sull’ esame clinico, inclusa la colonscopia (o rettoscopia), durante la quale è indispensabile eseguire una biopsia per l’ esame istologico. Una volta diagnosticato il tumore al retto, è necessario fare ulteriori esami per valutare la sua estensione e il rischio globale del malato. Viene eseguita quindi una Tac oppure la risonanza magnetica per valutare l’ infiltrazione della malattia: individuare cioè il tipo di tumore, se ha invaso i linfonodi vicini o altri organi. Proprio questo fa la differenza per il futuro del malato e per il trattamento da seguire per la cura, ovviamente sempre dopo l’ asportazione chirurgica. Nel trattamento del tumore al retto, l’ aspetto più importante è evitare un residuo di malattia che potrebbe causare recidive, occorre inoltre cercare di preservare una buona funzionalità dello sfintere.

La cura del tumore al retto è comunque soggettiva e si differenzia a seconda del livello di malattia. Per esempio, per le lesioni iniziali limitate (che rappresentano il 3-5% dei tumori rettali) la cura può avvenire per via endoscopica con la cosiddetta “polipectomia”, che si esegue una volta sola. Se le lesioni tumorali sono invece più avanzate, prima di intervenire chirurgicamente si può associare la radiochemioterapia, che nella maggioranza dei casi precede la chirurgia e negli altri casi è successiva. Lo scopo di tutto questo è il follow-up, cioè seguire il malato.

La colonscopia (insieme agli esami del sangue e alla Tac addominale) svolge un ruolo importante, perché permette di vedere ed eliminare piccoli polipi nascenti e di impedire ricadute importanti. E’ il chirurgo con la sua équipe medica a impostare il programma in collaborazione con l’ oncologo. In questi malati è molto importante la sorveglianza.

L’ unica vera arma disponibile per combattere queste malattie è la prevenzione, ossia sottoporsi a una colonscopia dopo i 50 anni.

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