Viaggi nei paesi a rischio malaria: quando la profilassi antimalarica è consigliata per i viaggiatori

La nuova terapia contro la malaria è a base di derivati dell’ artemisia: è efficace e rapida ed ha minori effetti collaterali rispetto al chinino. La malaria è l’ infezione trasmessa dalle punture delle zanzare Anopheles. Vale la pena seguire la profilassi antimalarica in base alla destinazione di viaggio scelta. I Paesi in cui la malaria è endemica sono 110 e comprendono tutti quelli della fascia Subsahariana, molti Paesi del Sud Est Asiatico e altrettanti dell’ America del Sud. Vengono divisi in zone ad alto e a medio rischio malaria (dove la profilassi antimalarica è vivamente raccomandata) e in aree a basso rischio (dove ivece la profilassi antimalarica è solo consigliata). Per ognuna di queste nazioni vanno poi fatte delle considerazioni “personali”, in base alla durata e al tipo di viaggio: un conto è soggiornare in Brasile sulla costa, un altro conto è invece avventurarsi nella Foresta Amazzonica. Lo stesso discorso vale per i paesi del Sud Est Asiatico: se si va in India nella stagione dei monsoni il rischio-malaria è maggiore, perché le zanzare aumentano con il tasso di umidità (nelle aree a rischio la profilassi antimalarica è consigliata anche ai bambini, agli anziani e alle donne in gravidanza). La cosa migliore, se si hanno dei dubbi sul da farsi, è consultare la cartina delle zone a rischio (sito internet: www.tropicalmed.eu) e rivolgersi a un Centro di Medicina dei viaggi presente all’ interno della propria Asl di zona per chiedere ulteriori informazioni.

É opinione comune che la profilassi antimalarica faccia male al fegato: niente di più sbagliato. Semmai gli effetti collaterali sono altri, e variano a seconda del tipo di farmaco prescritto. A parità di copertura (intomo al 95%) la più tollerata è l’ associazione di atavaquone e proguanil, che offre il sensibile vantaggio di essere assunta per una sola settimana al rientro dal Paese a rischio. La doxiddina, invece, non solo va presa per quattro settimane dopo il rientro ma può indurre fotosensibilizzazione, disturbi gastrointestinali e persino ridurre l’ efficacia della pillola contraccettiva. Tra i farmaci in uso, antipatici scherzetti può causare anche la meflochina: va assunta anch’ essa per quattro settimane dal ritorno e può causare insonnia, agitazione, tachicardia, depressione e persino allucinazioni (sconsigliata, quindi, a chi ha l’ umore instabile).

Per ulteriori informazioni sui sintomi della malaria e sulle precauzioni da prendere in viaggio, leggere anche l’ articolo correlato (cliccare qui): Sintomi e cura malaria: febbre alta, mal di testa, diarrea, dolori muscolari. Viaggi e profilassi antimalarica

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