Birra artigianale, ecco perché conviene sempre di più

birra artigianale

Le birre artigianali sono sempre più di apprezzate e da settore di nicchia sono diventate un vero e proprio trend che continua a crescere. Merito, chiaramente, della grande qualità degli ingredienti che vengono usati, ma anche della presenza sempre più massiccia sul web di piattaforme che le vendono a prezzi molto interessanti. Una di queste risponde al nome di Hopt birra, che propone una selezione davvero molto vasta di birre artigianali provenienti non solo dall’Italia, ma anche da tanti Paesi in tutto il mondo, che vengono consegnate tramite servizi di spedizione veloci ed efficienti.

Le differenze con la birra industriale

Assaggiando entrambe le tipologie di birre, non ci vuole poi molto ad accorgersi della differenza. Anche se lo stile è il medesimo, sono vari i punti di diversità tra le due categorie, ovvero il sistema di produzione, la scelta legata agli ingredienti, la sperimentazione e il gusto/genuinità.

Il metodo di produzione

Dal punto di vista del sistema di produzione, è la legge stesse a definire con chiarezza il carattere di artigianalità di una birra: serve che venga prodotta da birrifici o microbirrifici che non superino la soglia dei 10mila ettolitri di birra prodotta nell’arco di un anno. Certo, si tratta di un quantitativo limitato, ma è proprio questo aspetto a prediligere la qualità del prodotto.

La birra artigianale è una birra sostanzialmente cruda, dal momento che non è oggetto di un apposito processo di pastorizzazione e non ha alcun conservante al suo interno. Di conseguenza, non si può conservare per lunghi periodo di tempo, ma quella che viene prodotta deve essere smaltita. Inoltre, il consumo di birra artigianale deve avvenire sempre in un locale vicino o attiguo al luogo di produzione, in maniera tale da ridurre al minimo il pericolo di contaminazioni.

La qualità degli ingredienti

Tutte le aziende che producono birra industriale sfruttano spesso e volentieri ingredienti surrogati, oppure dei veri e propri sostituti del malto d’orzo, tra cui mais, ma anche riso oppure altri cereali che hanno un costo più sostenibile. L’obiettivo, in fin dei conti, è quello di limitare il più possibile le spese legate alla produzione.

Discorso completamente differente per i birrifici artigianali, che si preoccupano di scegliere unicamente ingredienti di elevata qualità. Il riferimento non è esclusivamente a luppolo e malto, ma pure agli aromi e ai lieviti. Non solo, visto che nelle aziende più attente ai dettagli, anche la provenienza dell’acqua deve essere certificata, per evitare che possa modificare il prodotto finale.

La sperimentazione

Un altro aspetto molto importante che aiuta a delineare la differenza tra birra artigianale e quella industriale è legato alla sperimentazione. I mastri birrai provano e mischiano gli ingredienti, ma in realtà sperimentano anche in riferimento alle modalità di esecuzione della ricetta. Tutto diverso rispetto ad una birra industriale che segue una procedura standard che non varia sotto alcun aspetto o lavorazione.

Il gusto e la genuinità

Per i birrifici artigianali è fondamentale fare riferimento ad ingredienti di qualità, come detto. Una ricerca che deve portare ad un sapore decisamente più genuino in confronto alla categoria delle birre industriali. Non è un caso se le birre artigianali, che non vengono pastorizzate, possono vantare in ogni caso un potere nutritivo decisamente maggiore.

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