Sintomi dell’ ernia del disco lombare. Cura e intervento chirurgico per l’ ernia al disco. Il nuovo intervento laser

sintomi-dell-ernia-del-disco-lombare-cura-e-intervento-chirurgico-per-l-ernia-al-disco-il-nuovo-intervento-laserSono tantissimi gli italiani che soffrono di ernia al disco (ernia lombare). L’ ernia del disco provoca un dolore paralizzante e può bloccare a letto per una settimana chi ne soffre. Uno dei sintomi principali dell’ ernia al disco è un fortissimo mal di schiena che dalla zona lombare si irradia a tutta la gamba (lombosdatalgia, nel vocabolario medico). Purtroppo, non sempre si tratta di una passeggera contrattura muscolare. A volte, il dolore acuto e invalidante che impedisce quasi di camminare è dovuto ad un’ ernia lombare, cioè alla fuoriuscita del nucleo polposo di un disco intervertebrale in seguito alla rottura dell’ anello fibroso che dovrebbe contenerlo. Questi “dischetti”, situati tra una vertebra lombare e l’ altra a guisa di cuscinetti ammortizzatori, possono fuoriuscire (tecnicamente “erniare”) a seguito di traumi, bruschi movimenti di torsione o semplicemente per una degenerazione interna: disidratandosi, si irrigidiscono andando incontro a facili rotture e provocando il dolorosissimo “schiacciamento” dei nervi che partono dal midollo spinale. Se è il nervo sciatico a essere interessato si avrà dolore alla parte laterale e posteriore della gamba, mentre se è il nervo femorale si avvertirà male alla faccia anteriore della coscia.
Un solo episodio acuto di ernia al disco lombare non si opera mai: solo dopo due o tre attacchi di ernia del disco si interviene con un’ operazione chirurgica. E’ questa, in genere, la regola seguita da ortopedici, fisiatri e neurochirurghi. Come dimostra un recente studio pubblicato sul “Journal of the American Medical Association”, infatti, quasi in nove casi su dieci è possibile conseguire un buon controllo del dolore (che, tra l’ altro, regredisce in parte spontaneamente) grazie a terapie combinate per l’ ernia al disco. Le terapie per la cura dell’ ernia al disco prevedono: analgesici e antinfiammatori, terapie fisiche e l’ esecuzione di esercizi mirati, suggeriti dal fisioterapista caso per caso. Una ginnastica “dolce”, da eseguire a casa con costanza, mira a correggere le posture scorrette e, soprattutto, a rinforzare la muscolatura addominale e paravertebrale. In questo modo è possibile prevenire ulteriori episodi di dolore paralizzante da ernia al disco.

DIAGNOSI DELL’ ERNIA DEL DISCO LOMBARE
Una diagnosi accurata dell’ ernia lombare (ernia al disco) prevede sempre la prescrizione di una Risonanza Magnetica, che permette di visualizzare al meglio sia il disco fuoriuscito dalla sua sede che i nervi, i muscoli e le strutture articolari. Nei pazienti anziani viene invece prescritta una Tac (per via dell’ artrosi).

I SINTOMI DELL’ ERNIA AL DISCO NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI REGREDISCONO SENZA BISOGNO DI INTERVENTO CHIRURGICO
Le ernie lombari seguono, in genere, una naturale involuzione, passando dalla fase iniziale (fase irritativa), caratterizzata da forte infiammazione dei nervi e da dolore acuto, a una regressione dei sintomi che, nell’ 80% dei casi, si attenuano fino a scomparire. Nella fase iniziale, che dura da dieci a quindici giorni, è importante stare a riposo e assumere farmaci antinfiammatori. Se lo specialista lo ritiene opportuno, può anche prescrivere cortisonici per via iniettiva che agiscono rapidamente, calmando sia il dolore che l’ infiammazione.

LE TERAPIE DI CURA PER L’ ERNIA DEL DISCO LOMBARE
Solo nel 20% dei casi l’ infiammazione che si forma tra l’ ernia e le radici nervose non guarisce (fatto che avviene nell’ arco di 1-2 mesi), ma si assiste ad un aggravamento della situazione. Dalla fase irritativa si passa a una fase più grave (detta deficitaria), caratterizzata dall’ alterazione della sensibilità dei nervi. I sintomi dell’ ernia al disco in questi casi si aggravano: sensazioni di addormentamento alla gamba, crampi violenti, formicolii (come se la gamba fosse “punta” da tanti spilli), fino all’ alterata sensibilità al caldo e al freddo. In questa fase è necessario farsi prescrivere delle terapie fisiche per la cura dell’ ernia al disco, terapie da seguire a cicli di venti giorni con sedute a cadenza trisettimanale. Le terapie di cura più efficaci per l’ ernia al disco sono:
– la Tens (Trans elettrical nerve stimulation) che prevede la stimolazione dei punti dolorosi mediante correnti elettriche
– l’ Ipertermia, una macchina che surriscalda i tessuti molli rimuovendo le sostanze infiammatorie
– la Tecarterapia che sfrutta particolari campi elettromagnetici con azione antalgica e decontratturante, in quanto allenta le tensioni muscolari associate al problema dell’ ernia al disco.

QUANDO E’ NECESSARIO L’ INTERVENTO CHIRURGICO PER LA CURA DELL’ ERNIA AL DISCO
Per la cura dell’ ernia al disco, è necessario ricorrere all’ intervento chirurgico in due casi:
1- quando la fase deficitaria dell’ ernia al disco, nonostante le terapie, non migliora e si cronicizza ripresentandosi a giorni alterni (in questa fase, basta guidare l’ auto o stare seduti per più di mezz’ ora per essere assaliti da crampi, formicolii o sensazione di gamba “addormentata”)
2- quando dalla fase deficitaria si passa alla fase più dolorosa (detta paretica): la compressione dei nervi è tale che la gamba colpita perde molta della sua forza. La gamba diventa debole e non obbedisce più ai “comandi nervosi”: se si prova a camminare sulle punte o sui talloni, non si riesce.
L’ intervento chirurgico tradizionale per la cura dell’ ernia al disco prevede la rimozione dell’ ernia tramite un’ incisione di due centimetri a livello delle vertebre interessate; in questo modo il nervo viene liberato da ogni compressione. Dopo l’ intervento chirurgico le ricadute di ernia al disco sono circa il 10%..

IL NUOVO INTERVENTO SOFT CON IL LASER PER LA CURA DELL’ ERNIA DEL DISCO: CHIRURGIA MININVASIVA
Nel 5% dei casi, dopo l’ intervento chirurgico tradizionale per la cura dell’ ernia del disco, si forma (all’ altezza dell’ incisione) un tessuto cicatriziale interno che comprime i nervi tanto quanto l’ ernia rimossa. Ragion per cui, per evitare nuovi episodi dolorosi, occorre operare una seconda volta. Per scongiurare questo rischio, è stata recentemente messa a punto una tecnica chirurgica mininvasiva che fa a meno di incisioni e cicatrici. Si chiama Discectomia Laser Percutanea (PLDD, ovvero Percutaneous Laser Disc Decompression) e si esegue in anestesia locale o con una leggera anestesia, in day-surgery o con una notte di degenza.
L’ intervento con il laser consiste nell’ inserire nel disco intervertebrale lesionato un ago dal calibro inferiore a un millimetro, che nasconde al suo interno una fibra ottica dì 360 micron. Questa è connessa ad un laser a diodo, che rilascia impulsi luminosi della lunghezza d’ onda pari a 980 nano-metri. Emessi come tanti microspot, questi vaporizzano in un lampo il tessuto erniato.
L’ intervento con il laser è un intervento di precisione, ancora poco diffuso in Italia, che deve essere eseguito da esperti ortopedici o neurochirurghi sotto la guida “in contemporanea” della radiografia o della Tac. Solo in questo modo, infatti, è possibile sapere esattamente dove si trova l’ernia e posizionare la sonda-laser nel punto preciso.
I vantaggi di questa nuova tecnica laser per la cura dell’ ernia del disco sono molti: niente tagli né rischi di cicatrizzazione anomala, con una ripresa post-intervento più veloce. Inoltre il tasso di ricaduta dopo l’ intervento laser è molto più basso rispetto all’ intervento chirurgico tradizionale: intorno all’ 1%.
Questo è il sito Internet per conoscere i centri ospedalieri che eseguono questa tecnica di intervento laser per la cura dell’ ernia al disco:
www.islass.org

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