Vedere l'aurora boreale: la guida per realizzare un sogno
di Redazione
03/09/2025
Chi parte verso il Nord lo fa spesso per inseguire un’immagine: un cielo buio che improvvisamente si accende di scie verdi e viola, come se l’atmosfera si fosse trasformata in un sipario teatrale.
L’aurora boreale resta uno dei fenomeni naturali più affascinanti che si possano vivere, e non sorprende che in tanti scelgano viaggi studiati ad hoc - a volte anche un viaggio organizzato Islanda con volo e tour inclusi - per aumentare le possibilità di vederla davvero.
Quando conviene partire e dove
L’aurora boreale si può vedere con maggiore sicurezza nei mesi che vanno da settembre e marzo, in quanto si presentano le condizioni migliori e le notti sono più lunghe e buie.
Le mete più accessibili dove vedere l’aurora boreale restano l’Islanda, con voli diretti dall’Europa e paesaggi che valgono il viaggio anche senza luci, e la Norvegia del nord: Tromsø, le Lofoten, fino a Capo Nord.
In Finlandia e Svezia l’esperienza è diversa: lodge immersi nei boschi, igloo di vetro che permettono di guardare il cielo senza uscire dal letto, villaggi che conservano il ritmo lento della Lapponia.
Per chi cerca un’avventura più estrema c’è la Groenlandia, meno battuta, ma capace di regalare cieli di un’intensità rara.
L’attesa fa parte dell’esperienza
Chi parte con l’idea di vedere l’aurora al primo colpo rischia di restare deluso. Non basta trovarsi nel posto giusto: serve il cielo limpido e un po’ di fortuna con l’attività solare.
Per questo conviene fermarsi qualche notte nello stesso luogo, muoversi con guide locali che conoscono i punti meno colpiti dall’inquinamento luminoso, e armarsi di pazienza.
C’è anche un aspetto pratico che non va sottovalutato: il freddo. Le temperature artiche scendono molto sotto lo zero, spesso accompagnate da vento. Un abbigliamento tecnico, strati termici e scarpe adeguate sono ciò che ti permette di restare ad aspettare senza rinunciare a metà serata.
Cosa fare oltre ad attendere l’aurora boreale
Un viaggio verso l’aurora non si esaurisce nell’attesa, perché le regioni artiche hanno molto da offrire anche durante il giorno. In Islanda, ad esempio, il tempo scorre tra cascate imponenti come Gullfoss o Skógafoss, geyser che esplodono all’improvviso e bagni caldi nelle sorgenti termali naturali, dove il contrasto tra l’acqua fumante e l’aria gelida crea sensazioni difficili da descrivere.
Molti viaggiatori scelgono di includere nel percorso il Golden Circle, con i suoi paesaggi spettacolari che uniscono natura e storia, o di raggiungere la Laguna glaciale di Jökulsárlón, dove gli iceberg galleggiano lentamente verso il mare.
In Norvegia il paesaggio permette di vivere l’esperienza del mushing, lasciandosi trainare da una muta di husky che corrono veloci nella neve fresca, mentre il silenzio è rotto soltanto dal respiro dei cani. Nelle isole Lofoten, chi ama il mare può partecipare a battute di pesca in barca, mentre chi preferisce attività più tranquille trova nei piccoli villaggi di pescatori l’occasione per scoprire un’ospitalità autentica.
La Finlandia regala invece un approccio più intimo: molti pernottano in igloo di vetro o in lodge con grandi vetrate, che permettono di osservare il cielo direttamente dal proprio letto. Le giornate possono essere dedicate a escursioni con le racchette da neve, gite in slitta trainata dalle renne o visite ai villaggi sami, custodi di tradizioni antiche.
La Svezia, oltre ai boschi innevati e ai laghi ghiacciati, offre un’esperienza unica con l’Ice Hotel di Jukkasjärvi, una struttura che ogni inverno viene ricostruita da zero utilizzando blocchi di ghiaccio del fiume Torne. Dormire in una stanza scolpita a mano da artisti internazionali, tra sculture e giochi di luce, è una di quelle esperienze che restano impresse a lungo.
Sono attività che riempiono le giornate e danno senso al viaggio, perché se l’aurora resta imprevedibile, il resto del paesaggio artico non delude mai: regala emozioni diverse, ma sempre autentiche, che accompagnano il viaggiatore dal primo all’ultimo giorno.
Fotografare l’aurora boreale: qualche consiglio pratico
Molti viaggiatori vogliono tornare a casa con una foto dell’aurora boreale. Non è impossibile, ma serve preparazione. Una macchina fotografica con impostazioni manuali, treppiede solido, apertura massima e tempi di esposizione lunghi (dai 5 ai 20 secondi, in base all’intensità) sono la base.
C’è però un dettaglio che spesso si dimentica: per quanto perfetta possa essere una fotografia, lo spettacolo dal vivo non si lascia davvero catturare. Dopo i primi scatti, vale la pena abbassare la fotocamera e restare fermi a guardare.
Fino a qualche decennio fa l’aurora boreale era un’esperienza per esploratori, oggi è molto più accessibile. I collegamenti aerei, i pacchetti organizzati, le strutture pensate apposta per i viaggiatori rendono il sogno realizzabile senza grandi difficoltà logistiche.
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