Come ci si alza dal letto dopo un’addominoplastica per riparare una diastasi dei muscoli retti addominali?

Oggi ne parliamo col Dr. Luca Grassetti, uno dei più esperti in Italia e nel panorama internazionale su questo intervento, per cercare di capire come evitare di avere il dolore e di far saltare i punti di sutura interni.

Dobbiamo considerare che dopo un’addominoplastica, non abbiamo soltanto la cicatrice orizzontale che noi vediamo, ma anche una cicatrice verticale interna in corrispondenza dei punti di sutura che sono stati dati per riparare la diastasi dei muscoli retti addominali.

È importante sapersi alzare dal letto per evitare una recidiva: sarà quindi opportuno non portare le spalle verso il bacino per non accorciare il muscolo retto addominale. Sarà invece importante piegarsi in decubito laterale.

La stessa tipologia di spinta andrà evitata a carico del pavimento pelvico che si comporta esattamente come la parete addominale. Se aumentiamo infatti la pressione a livello della parete addominale, aumenterà quella a carico del pavimento pelvico, promuovendo la discesa verso il basso di organi come la vescica, l’utero e il retto.

Questo metodo è corretto anche per tutti i pazienti che hanno problemi di mal di schiena; quindi la modalità corretta consiste nel girarsi in decubito laterale, in posizione fetale tanto per capirci, poi far cadere le gambe fuori dal letto e far leva sulle braccia per flettere di lato la colonna vertebrale e mettersi in posizione seduta. Così facendo non è che non usiamo per niente il muscolo retto addominale, preserviamo però il suo accorciamento. Noi chirurghi infatti abbiamo suturato il muscolo retto, quindi è quello che più di tutti va tutelato.

Per lo stesso motivo, qualora ci trovassimo in un letto di degenza ospedaliera con il triangolo per aiutarci a sollevarci dal letto, non dovremmo usarlo, perché creerebbe la stessa condizione di accorciamento del muscolo retto dell’addome, quindi un aumento pressorio, che potrebbe essere causa della tanto temuta recidiva