Le competenze sanitarie fondamentali di un assistente per anziani

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Il compito principale di un assistente per anziani è quello di prendersi cura della persona. Può capitare molte volte che la persona che richiede assistenza non sia autosufficiente. Proprio per questo non sono affatto da sottovalutare le competenze che un assistente per anziani deve possedere a livello professionale. È molto importante che dimostri una certa professionalità in campo assistenziale anche per quanto riguarda le conoscenze sanitarie. Infatti, come abbiamo già detto, se la persona da assistere non è completamente autosufficiente o si trova a restare a letto a lungo, l’assistente deve aiutarla in tutte quelle azioni che non riesce a compiere autonomamente. Quindi si pensi per esempio a quanto possa essere importante l’aiuto ricevuto nell’igiene personale, nel vestirsi e nel deambulare anche per brevi periodi. Insomma è fondamentale che l’assistente per anziani abbia anche delle conoscenze molto importanti per quanto riguarda il campo sanitario. Vediamo di approfondire l’argomento.

La vigilanza nella terapia farmacologica

Se scegli un assistente per anziani, come le figure professionali che ti propone Assistenzatorino.it, potrai essere certo delle competenze che avrai a tua disposizione. Questo è molto importante, perché ti fa sentire sicuramente molto più sereno nell’affidare all’assistente una persona anziana, che può essere un tuo caro.

È chiaro che, quando parliamo di assistente per anziani, non ci riferiamo necessariamente ad un operatore sanitario. Però è molto importante che l’assistente possieda delle competenze di tipo infermieristico, soprattutto quando deve somministrare una determinata terapia farmacologica alla persona assistita.

La badante o l’assistente domiciliare per anziani deve possedere le giuste competenze per assicurarsi che venga rispettato il piano terapeutico prescritto dal medico nei confronti della persona di cui si prende cura.

Quindi deve controllare il tipo di farmaci, il dosaggio, l’orario e le modalità di assunzione. Deve assicurarsi che i medicinali siano presi secondo le indicazioni date dal medico.

Le competenze di tipo infermieristico

Ribadiamo il concetto: non stiamo parlando di un operatore sanitario, ma è giusto che un assistente per anziani abbia delle specifiche competenze in ambito sanitario, competenze che sono assimilabili a quelle di tipo infermieristico.

Per esempio questo aspetto potrebbe rivelarsi molto importante se è il caso di somministrare delle iniezioni intramuscolari. Anche quella che potrebbe apparire come una semplice iniezione va praticata con una certa cura, specialmente se è somministrata ad una persona già di per sé fragile per l’età o perché soffre di determinate patologie.

Ma le competenze di tipo infermieristico servono anche ad un altro elemento molto importante. La persona anziana assistita può avvertire improvvisamente e inaspettatamente anche eventuali malesseri. Ecco quindi che entra in gioco la professionalità dell’assistente nel saper gestire con una certa maestria queste situazioni emergenziali.

La gestione delle emergenze

L’assistente familiare che si occupa di una persona anziana, in caso di emergenza, deve essere in grado di comunicare direttamente con l’anziano. Inoltre deve avere la giusta empatia per rassicurare la persona in stato di malessere.

Ci vuole molto autocontrollo e allo stesso tempo una certa dedizione. Le situazioni emergenziali possono essere affrontate allertando il medico o i familiari della persona assistita.

Quindi è indispensabile che l’assistente per anziani abbia una certa conoscenza anche relativamente alle patologie di cui la persona assistita soffre. Deve relazionarsi con una certa abilità anche quando queste malattie possono essere di carattere neurodegenerativo.

Inoltre c’è un altro aspetto da considerare: la badante dovrebbe sempre essere in grado di cogliere alcuni segnali importanti di eventuali malesseri da condividere con i familiari dell’anziano. In questo modo diventa un alleato prezioso della salute della persona assistita, perché, stando con lei molte ore al giorno, può fornire indicazioni fondamentali ai parenti dell’assistito o eventualmente ad operatori sociosanitari che si occupano di lui.

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