Cellule staminali da cordone ombelicale dopo il parto: conservazione delle cellule staminali del neonato

Oggi sempre più donne dopo il parto scelgono di far conservare il sangue prelevato dal cordone ombelicale, ricco di cellule staminali identiche a quelle del neonato. Dopo il parto infatti, il cordone ombelicale del neonato è molto prezioso perchè è ricco di cellule staminali che in futuro possono essere dei “salvavita” per il bambino. Le cellule staminali sono al centro delle ricerche più promettenti in medicina, e quindi possono rivelarsi davvero preziose: potenzialmente, le cellule staminali hanno tutte le caratteristiche per essere impiegate con successo nella terapia di gravi malattie degenerative, per ricostituire tessuti e organi deteriorati. Ad oggi le applicazioni delle cellule staminali cordonali sono la terapia delle malattie del sangue e del sistema immunitario in età pediatrica. Grazie alle cellule staminali si curano più di 70 malattie. Gli studi più avanzati riguardano la leucemia, ma anche altre patologie del sangue (anemie), le malattie autoimmuni (tutti i casi in cui il corpo attacca le sue cellule) e del metabolismo. Tra le applicazioni più recenti, le cellule staminali vengono usate per la cura del retinoblastoma (tumore degli occhi) e del neuroblastoma (tumore del cervello). A seconda dei casi, i medici iniettano nel paziente malato cellule staminali cordonali allogeniche (da terzi) o autologhe (proprie).

Le cellule staminali possono essere recuperate dal cordone ombelicale senza pericolo per il bambino. È importante, per assicurare la giusta quantità, che la raccolta delle cellule staminali venga effettuata appena reciso il cordone ombelicale. Subito dopo il parto, il medico o l’ ostetrica inseriscono una siringa nel cordone ombelicale per raccogliere il sangue ricco di cellule staminali; l’ operazione dura pochi minuti ed è indolore per la madre e per il bambino.

Conservazione Cellule Staminali Cordonali: banche pubbliche in Italia e banche private all’ estero

Per conservare le cellule staminali cordonali, esistono banche pubbliche e private. La conservazione delle cellule staminali autologhe (cioè le cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale) in Italia è regolamentata da norme tuttora in evoluzione: esistono procedure burocratiche precise. E’ bene quindi parlarne con il ginecologo verso la trentesima settimana di gravidanza. In ogni caso, la decisione finale spetta ai genitori del bambino. Le cellule staminali cordonali in Italia possono essere donate alla comunità oppure possono essere depositate in una banca privata all’ estero dove restano a disposizione per 20-30 anni. L’ Italia infatti (da 15 anni circa) permette il prelievo delle cellule staminali da cordone ombelicale, ma proibisce l’ istituzione di centri privati per la custodia di cellule staminali proprie. L’ invio delle cellule staminali cordonali a banche straniere invece è concesso.

DONAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI CORDONALI IN ITALIA
Se si decide per la donazione
, in Italia operano 17 Cord Blood Bank: banche pubbliche per la raccolta di cellule staminali cordonali, collegate a 206 ospedali abilitati sparsi su tutto il territorio. L’ elenco si trova sul sito dell’ Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale (www.adisco.it). Le banche pubbliche in Italia raccolgono (tramite donazione) le cellule che vengono messe a disposizione dei cittadini malati. Se però nella famiglia del donatore c’è un altro bambino (o un parente stretto) che ne ha bisogno, è possibile chiedere una “raccolta dedicata”, che la legge italiana ammette: in questo caso le cellule staminali verranno utilizzate esclusivamente dal familiare malato. Le cellule staminali possono infatti essere utili anche a un fratellino il cui cordone ombelicale non è stato conservato: le cellule staminali di un bambino possono aiutare fratelli e sorelle perchè sono del tutto compatibili nel 25% dei casi, e sono compatibili in modo parziale (ma sufficiente) nel 50% dei casi. Possono beneficiare delle cellule staminali (in misura minore) anche nonni, genitori e cugini, che hanno un corredo genetico simile.

CONSERVAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI CORDONALI ALL’ ESTERO
Se invece si sceglie di conservare le cellule staminali in una banca privata per un eventuale futuro “uso personale” del proprio bambino, dopo aver chiesto al ginecologo quale struttura offre maggiori standard di sicurezza, spetta ai genitori contattarla e pagarla. Occorre però rispettare un preciso iter burocratico: per prima cosa bisogna compilare un modulo informativo di raccolta autologa (si trova sul sito www.trapianti.ministerosalute.it) e inviarlo al Centro nazionale trapianti (numero verde 800-333033). In questo modo si riceve un certificato di avvenuta consulenza che bisogna allegare al resto della documentazione (insieme alla certificazione rilasciata dall’ ospedale che attesta che il sangue è sano). In tempo utile, viene recapitato dalla banca estera un kit per la raccolta del sangue cordonale. Appena prelevate, le cellule staminali sono prese in consegna da un corriere medico inviato dal centro, che le trasporta dove verranno “crioconservate” per almeno 30 anni in speciali celle immerse in azoto liquido. Al momento del bisogno, le cellule staminali verranno messe immediatamente a disposizione. Se si decide di conservare le cellule staminali cordonali per metterle a disposizione del proprio bambino, bisogna quindi rivolgersi ad un centro privato all’ estero perché in Italia è vietato. Alcuni centri all’ estero sono Cryo Save (www.cryo-save.com) o Bioscience Institut in Svizzera (www.bioinst.com). I costi per la conservazione delle cellule staminali in strutture private si aggirano intomo ai 2000 euro, tutto compreso. Per le donne che si sottopongono all’ amniocentesi, è inoltre possibile conservare le cellule staminali presenti nel liquido amniotico: le cellule staminali del liquido amniotico sono molto potenti e vengono raccolte quando si fa l’ amniocentesi ma, come avviene con il cordone ombelicale, bisogna conservarle in una “banca” privata.

Potrebbero interessarti anche...