Lipofilling seno: aumento seno con filler di grasso corporeo prelevato da pancia-fianchi

Aumentare il seno senza protesi è possibile iniettando in questa zona cellule adipose prelevate dai punti critici del corpo. Con il lipofilling infatti il seno si riempie con il grasso dei cuscinetti prelevato e reiniettato come un filler. Grazie ai sostanziali miglioramenti tecnici, oggi il lipofilling è ritenuto più efficace e più sicuro.

Il lipofilling è una tecnica che consente di migliorare diverse aree del corpo, prelevando il tessuto adiposo da zone in cui il grasso corporeo è in eccesso e trasferendolo dove si vogliono aumentare volume e forme. Si tratta di una tecnica di chirurgia estetica che consiste nell’ estrarre il grasso da certe aree del corpo come cosce, pancia-addome o fianchi (in cui il tessuto adiposo è compatto) con la liposuzione e trasferirlo a livello del seno con filler, per aumentare il volume o per riempirlo riportandolo alle linee originali. Il lipofìlling al seno non provoca reazioni allergiche perché le cellule adipose reimpiantate provengono dal proprio organismo.

Il lipofilling si effettua con un intervento chirurgico in sala operatoria, con anestesia locale e in regime di day hospital, l’ operazione ha una durata variabile da 30 a 45 minuti. Il riempimento del seno richiede la lipoaspirazione (liposuzione) del tessuto adiposo da altre aree del corpo e il reimpianto tramite filler (iniezioni al seno): le due operazioni avvengono durante lo stesso intervento.

Lipofilling per aumento seno: la tecnica “dual plane”

La tecnica più evoluta di lipofilling applicato al seno è chiamata “dual plane” ed è stata messa a punto dal chirurgo americano Sidney Coleman. Questa metodica prevede l’ inserimento del grasso sopra e sotto la ghiandola mammaria, ma non al suo interno: questo perchè il risultato estetico non è sempre stabile nel tempo, ma soprattutto per evitare che l’ infiltrazione nella ghiandola mammaria provochi eventuali alterazioni in esami clinici come la mammografia. Con questa tecnica di lipofilling si utilizza una microcannula specifica collegata a una siringa per estrarre il grasso dalla zona di prelievo. Una volta aspirato, il grasso viene trasferito a un apposito macchinario che consente di centrifugarlo e di depurarlo dagli elementi oleosi e dai fluidi in eccesso. Una volta depurato, il grasso viene caricato in piccole siringhe da 1 cc collegate ad aghi di 1 millimetro inseriti, attraverso micro-incisioni sulla pelle, sotto e sopra la ghiandola mammaria. Il grasso viene iniettato al seno in maniera retrograda: la siringa cioè penetra a fondo nel tessuto del seno per poi procedere all’ indietro rilasciando il grasso in modo lentissimo, goccia a goccia. Questo procedimento (prelievo, centrifuga e inserimento) si ripete fino ad ottenere la correzione del seno desiderata, ma comunque non oltre i 250 cc circa di grasso per ogni lato. Spesso il lipofilling al seno è associato a una liposcultura, che consente di rimodellare le zone del corpo in cui avviene il prelievo di grasso, ma non è indispensabile: una donna di corporatura media, senza problemi di sovrappeso, ha tessuto adiposo sufficiente.

Nel tessuto adiposo usato per il filling si distinguono tre componenti: cellule adipose, fibroblasti (che producono collagene ed elastina) e cellule staminali. Questi tre elementi devono sempre essere presenti e il rapporto percentuale tra essi non deve mai essere alterato, dal momento del prelievo a quello del reimpianto al seno. Mantenere l’ esatta percentuale naturale tra cellule adipose, fibroblasti e staminali significa che il grasso che si infiltra nel seno non subisce alcuna alterazione. In questo modo inoltre le cellule rispondono in modo naturale a ogni successivo cambiamento (di età o di peso, per esempio). Questa è la procedura stardardizzata dal sistema del chirurgo americano Sidney Coleman e considerata sicura dall’ Ente di controllo federale americano (la Fda: Food and drag administration) e dalla Società italiana di medicina estetica e chirurgia estetica (Sies).

Il rischio di calcificazioni al seno è minimo

Per anni, il lipofilling al seno è stato criticato perché una parte del grasso corporeo innestato (le cellule che non sopravvivevano) poteva provocare calcificazioni al seno, che la mammografia poteva scambiare per tumori (o nasconderli). Il nuovo modo di inserire il grasso corporeo, invece, riduce le cellule che vanno incontro a necrosi e quindi si hanno meno calcificazioni. Il grasso corporeo non viene più inserito dentro la ghiandola mammaria, ma sopra e sotto. Studi clinici hanno mostrato che le calcificazioni da lipofìlling ora sono ben distinguibili.

La conservazione del grasso corporeo prelevato

Il prelievo del tessuto adiposo avviene una sola volta nel primo intervento e non è necessario ripeterlo qualora una donna abbia bisogno di più sedute per aumentare il seno con filler. Il grasso aspirato può essere inviato dagli specialisti ad appositi centri dove le cellule vengono stoccate e conservate, mantenendo separati i vari componenti. Questo consente di avere sempre una riserva: un “serbatoio” di cellule (anche staminali).

Lipofilling al seno e post-intervento

La tecnica del lipofìlling è poco invasiva e non c’è bisogno di punti di sutura. Non richiede l’ uso di fasce compressive, ma per almeno tre giorni è necessario l’ uso di un reggiseno elastico contenitivo e di cerotti sulle micro-incisioni. Il dolore è di solito molto ridotto. Ci può essere un gonfiore moderato dal giorno dopo l’ intervento, che scompare gradualmente in 7-10 giorni insieme a eventuali lividi nella zona riempita. Per i primi 4-5 giorni è consigliabile stare a riposo e ridurre al minimo gli sforzi muscolari delle braccia, ed è sconsigliabile riprendere l’ attività sportiva, ma si possono svolgere le comuni attività quotidiane. Già dal quinto-sesto giorno in poi è utile riprendere a fare movimenti più intensi; l’ attività fisica (ovviamente senza grandi sforzi) aiuta il processo di vascolarizzazione dei tessuti e quindi facilita l’ attecchimento del grasso inserito nel seno. Il rischio di infezione è ridotto rispetto al passato, perché il sistema con cui il grasso viene estratto, trattato e reimpiantato è a circuito chiuso, non viene cioè a contatto con l’ aria o altri elementi estemi. Per prevenire complicanze di infezione, si prescrive un antibiotico a basso dosaggio dal giorno precedente all’ intervento, per sei giorni.

Lipofilling: aumento del seno con grasso corporeo e risultati finali

I risultati del lipofilling sono stabili: il volume del seno, a un anno di distanza dall’ intervento, si può considerare permanente. Il grasso inserito impiega alcuni mesi ad assestarsi e una parte di esso, seppur minima, in questa fase viene sempre riassorbita.

Tutte le novità sul lipofilling per aumentare il seno

La tecnica di lipofilling presenta molte novità che hanno permesso di superare certi limiti che ne sconsigliavano l’ uso per l’ aumento del seno, fino a pochi anni fa. Ecco quelle principali.

Lipofilling: il metodo di aspirazione del grasso corporeo

In precedenza l’ aspirazione del tessuto adiposo (grasso corporeo) avveniva con cannule con una pressione molto elevata, provocando la morte di molte cellule adipose: una volta reimpiantate nel seno, non erano più vitali. Per questo motivo molto grasso veniva riassorbito senza poter aumentare il seno. Oggi l’ aspirazione del grasso corporeo avviene a una pressione molto inferiore (circa un dodicesimo in meno) per non danneggiare le cellule.

Gli aghi usati per il filler al seno

Gli aghi per iniettare il grasso corporeo al seno tramite filler non sono appuntiti e taglienti, ma lievemente tondi all’ estremità. In questo modo, se gli aghi incontrano dei capillari non li rompono, provocando meno lividi e gonfiore nei tessuti.

L’ inserimento e la quantità di grasso corporeo per aumentare il seno

Il grasso corporeo oggi viene inserito in maniera molto lenta e non tutto insieme. Anziché creare grandi “tunnel” nel tessuto del seno e inserirvi gran parte delle cellule, il chirurgo estetico procede distribuendo minuscole strisce di grasso da 1 millimetro su una superficie allargata. In questo modo il materiale adiposo (grasso corporeo) inserito è più vascolarizzato e riceve il giusto apporto di sangue: ogni millimetro di grasso inserito deve avere vasi sanguigni vicini per essere nutrito e sopravvivere. Con la metodica precedente, in cui una grande quantità di materiale adiposo (grasso corporeo) era inserita tutta insieme, questo non poteva avvenire: il grasso tendeva a concentrarsi, solo la parte esterna veniva irrorata, mentre le cellule all’ interno non ricevevano nutrimento. Tenendo conto di questo, oggi viene inserita una quantità di grasso corporeo molto inferiore: da 100 cc a un massimo di 250 cc per lato, in una seduta; in passato, si arrivavano a iniettare anche 400-500 cc.

Maggiore qualità del grasso corporeo iniettato al seno

Il materiale adiposo che viene iniettato per riempire il seno è molto più vitale. Oggi, subito dopo essere stato aspirato, il grasso corporeo viene centrifugato a 20mila giri al minuto per circa 3 minuti. Così si divide in vari elementi ed è possibile estrarre solo la parte cellulare del grasso, separato dalla parte liquida e dalla parte oleosa che sono materiali “di scarto”. Oggi, in sostanza, si iniettano nel seno solo le cellule vitali. Il macchinario per centrifugare il grasso corporeo prelevato è a circuito chiuso: il grasso corporeo viene aspirato, centrifugato e iniettato senza contatto con l’ esterno, evitando rischi di contaminazione.

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