Il nuovo intervento chirurgico per la cura della frattura del femore: per gli anziani e gli over 65 recupero veloce
di Redazione
04/12/2009
All' Ospedale San Paolo di Milano è stato messo a punto un nuovo intervento chirurgico per la frattura del femore, soprattutto negli anziani, che consente di tornare in piedi già dopo 24 ore dall' intervento.
Solo due piccole incisioni sulla gamba, una placca di acciaio biocompatibile e cinque viti: sta in questo la tecnica più recente per curare le fratture del femore negli anziani. Il sistema, chiamato Percutaneous compression plates (in sigla Pccp), è molto meno invasivo di quello tradizionale e il recupero è più rapido. Se le condizioni generali lo consentono, già il giorno dopo l' intervento il paziente può alzarsi dal letto, perché le viti e la placca hanno un' angolazione tale da permettere all' osso di sopportare il carico del corpo senza problemi.
IL NUOVO INTERVENTO CHIRURGICO PER LA CURA DELLA FRATTURA DEL FEMORE: IDEALE PER GLI OVER 65
Questa tecnica chirurgica è perfetta per gli over 65: la tecnica è indicata per le persone che presentano fratture in quella zona del femore chiamata trocanterica, cioè nella porzione vicina alla testa dell' osso (la parte più alta) che si articola con il bacino, formando l' articolazione dell' anca. Queste fratture del femore si veriflcano soprattutto negli over 65, quando le ossa sono rese più fragili dall' osteoporosi (malattia ancora troppo poco diagnosticata e curata), e si spezzano anche in seguito a traumi banali. Proprio per i pazienti over 65, il medico israeliano Yechiel Gotfried ha studiato la sua placca biocompatibile, facile da inserire anche su un tessuto osseo danneggiato dalla carenza di minerale. L' intervento chirurgico per la cura della frattura del femore avviene attraverso due piccole incisioni. Al paziente viene somministrata un' anestesia locoregionale (subaracnoidea). In sala operatoria (su un lettino chiamato traumatologico), i chirurghi riducono la frattura, come si dice in gergo, cioè riallineano manualmente il femore spezzato, facendosi guidare da un' apparecchiatura a raggi X (l' amplificatore di brillanza). A quel punto, vengono eseguite due piccole incisioni sulla pelle, attraverso le quali si fa scivolare la placca. Il chirurgo fissa questa sorta di piastra all' osso con cinque viti (inserite sempre attraverso le incisioni): due in alto, oblique, che vanno a far presa nel collo del femore, e tre in basso, che fissano la placca alla porzione intermedia dell' osso (diafisi).LA RIABILITAZIONE POST-INTERVENTO
Dopo l' intervento per riparare la frattura del femore, è necessario un periodo di riabilitazione che, in media, dura due-tre settimane (se non sono presenti altre patologie). È opportuno che il paziente anziano venga ricoverato in un centro attrezzato. In genere sono previste due sedute quotidiane di esercizi di rieducazione motoria (90 minuti totali). La terapia segue tre linee: evitare la rigidità dell' anca e del ginocchio; mantenere tonica la muscolatura della gamba; aiutare il paziente a ritrovare l' equilibrio e a camminare, inizialmente con un deambulatore o le stampelle, fino al raggiungimento della condizione preesistente alla frattura del femore. PER ULTERIORI INFORMAZIONI: Ospedale San Paolo Via Antonio Di Rudini, 8 - Milano Sito Internet: www.ao-sanpaolo.itRedazione