Digiuno intermittente: è sano o pericoloso? Tutto ciò che c’è da sapere

Negli ultimi anni si sono sviluppate tantissime diete differenti che, accanto a regimi alimentari sempre più variabili, hanno conquistato l’attenzione di persone che hanno bisogno di dimagrire o introdurre sostanze nutrienti in grande quantità. Molte di queste diete non sono scientificamente accurate, mentre altre potrebbero essere pericolose per alcune tipologie di persone: per questo motivo, è bene fare sempre attenzione alla dieta alla quale ci si vorrebbe rapportare, evitando di correre rischi che sarebbero particolarmente gravosi per la propria salute. 

Una di queste diete è quella del digiuno intermittente, che viene chiamato “dieta” in maniera impropria e che si risolve attraverso una serie di pratiche che ruotano intorno all’assenza di cibo per un determinato quantitativo di ore. Ma che cos’è il digiuno intermittente nello specifico e, soprattutto, quanto è sano o pericoloso? Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere. 

Che cos’è il digiuno intermittente e le diverse tipologie

Come detto precedentemente, chiamare “dieta” il digiuno intermittente è un errore, dal momento che non si tratta di un vero e proprio regime alimentare da seguire nel dettaglio, con indicazioni da parte di un medico, un biologo o di un nutrizionista. Trattasi, infatti, di un’assenza di alimentazione in determinate ore, che variano a seconda della tipologia di digiuno che si sostiene e che si attestano in un quantitativo compreso tra le 12 e le 40. Il digiuno intermittente non sostiene quali debbano essere i cibi consumati o evitati, ma si sofferma soltanto sulla necessità di non cibarsi di materiale solido nel periodo pre-scelto, con la possibilità di assumere liquidi come acqua o caffè, purché questo sia amaro. Neanche succhi di frutta, thè fresco o altre bevande zuccherine sono ammesse, poiché lo zucchero contenuto al loro interno è – effettivamente – materiale solido da evitare. 

Il digiuno intermittente è conosciuto attraverso diverse tipologie, che prevedono assenza di alimentazione per un quantitativo differente di ore:

  • Digiuno di 12 ore: probabilmente il più conosciuto, che prevede la frammentazione della giornata in due parti, di cui una in cui non sarà possibile cibarsi e l’altra in cui, invece, si può mangiare;
  • Metodo 16/8: finestra per mangiare ancor più ridotta rispetto al precedente digiuno, prevede soltanto 8 ore al giorno in cui si può mangiare per un massimo di 2 o 3 pasti, digiunando nelle successive 16 ore;
  • Dieta 5:2: a differenza delle altre metodologie che prendono in esame le ore, in questo caso si parla di giorni. In cinque giorni della settimana sarà possibile mangiare normalmente, seguendo la propria dieta, mentre in due giorni il consumo calorico dovrà essere ridotto fino a 500 o 600 calorie, che per un adulto corrispondono ad un solo pasto pesante o a due pasti molto leggeri;
  • Digiuno a giorni alterni: come dice il nome stesso di questo metodo, si sceglie un giorno in cui mangiare, mentre il successivo sarà necessario digiunare. Partendo da lunedì, i giorni di digiuno sarebbero 3, nel caso contrario salirebbero a 4;
  • Eat Stop Eat: l’ultimo tra i metodi è meno ordinario rispetto ai precedenti a si basa sulla scelta casuale di chi sceglie – randomicamente – di digiunare per 24 ore una o due volte a settimana;

Benefici e rischi del digiuno intermittente

Il digiuno intermittente è spesso realizzato da quelle persone che vogliono perdere peso velocemente, ma non è esattamente indicato per questa tipologia di caso: in effetti, la mancata regolazione dell’apporto nutritivo costituisce un problema e digiunare non fa immediatamente perdere peso, a meno che la propria dieta non sia bilanciata in altro modo. Ma, allora, quali sono i benefici del digiuno intermittente? Per chi soffre di diabete o iperglicemia, il digiuno potrebbe essere in grado di regolare i livelli di zucchero nel sangue mentre, tra gli altri effetti positivi di questa dieta, si registrano risposte positive dal punto di vista cognitivo, neuroplastico e anche psicologico, data la diminuzione di sostanze come acidi grassi, corpi chetonici, insulina e radicali liberi che possono essere alla base anche di comportamenti emotivi. 

Come per ogni approccio alimentare, anche il digiuno intermittente presenta dei rischi considerevoli: innanzitutto è da evitare per persone anziane, bambini o donne in gravidanza, poiché potrebbe essere particolarmente pericoloso. In secondo luogo, un digiuno intermittente senza una buona dieta di base è soltanto dannoso e potrebbe – anzi – far aumentare di peso; infine, in assenza di un’alimentazione corretta, potrebbe essere alla base di debolezze o problemi all’organismo. 

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