Il valore della Ves non deve superare i 15 mm. Con valori più alti e stabili c’è il rischio di epatiti

Quando si eseguono le analisi mediche per valutare lo stato di salute, il valore della Ves non deve superare i 15 mm; se la Ves supera questo valore, ciò significa che il corpo combatte un’ infezione. La Ves è un valore che indica la velocità di eritrosedimentazione e si riferisce al tempo impiegato dai globuli bianchi, rossi e dalle piastrine a depositarsi sul fondo di una provetta di laboratorio. Se dopo un’ ora la Ves è pari a 15 mm (o poco meno), significa che è tutto a posto. Valori elevati di Ves indicano invece un processo di infiammazione in atto: la Ves è infatti un indice che si impenna alla minima infezione, basta un raffreddore o una cistite perché il valore del Ves salga mantenendosi alto per qualche giorno, anche quando i sintomi sono passati e si sono fatte delle cure adeguate. Il limite della Ves è che rappresenta un indice incapace di svelare di che tipo di infiammazione si tratta. In generale, impennate brusche del valore della Ves oltre i 50, che rientrano rapidamente, segnalano un’ infezione acuta che si risolve da sola o con i farmaci. Al contrario, valori stabilmente alti (intorno ai 30), che non accennano a diminuire, possono segnalare reumatismi articolari, epatiti o malattie autoimmuni.
Se gli esami sono a posto, basta ricontrollare la Ves una volta all’ anno. Se, invece, la Ves è alta e si hanno sintomi evidenti (come la febbre), occorre curare l’ infezione in atto e ripetere l’ esame medico della Ves dopo un mese (con la guarigione il valore della Ves scende).

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