Trapianto di cornea per recuperare la vista. Sintomi e cura cataratta: impianto di cristallino - Salute Occhi
di Redazione
13/05/2011
Recuperare la vista grazie al trapianto di cornea è oggi possibile grazie alla generosità di chi decide di donare gli organi dopo il decesso, a favore di chi è affetto da una patologia guaribile. In questo modo, molte persone possono finalmente riacquistare la vista. Le persone in lista d' attesa per il trapianto di cornea sono numerose e non tutti riescono a sottoporsi all' intervento chirurgico a causa della carenza di donatori, anche se l' Italia è considerata il paese europeo leader in donazioni e trapianti di cornea. Nel nostro paese esistono diverse "Banche degli Occhi", delle strutture che sono nate allo scopo di ridurre le liste di attesa dei trapianti e di diminuire l' importazione di cornee da banche estere. le "Banche degli Occhi" dispongono di sofisticati controlli di qualità, si occupano di tutte le fasi legate al trapianto della cornea, dalla gestione delle liste d' attesa alla selezione dei donatori, alla conservazione degli organi, alla loro distribuzione ai centri richiedenti. Inoltre le "Banche degli Occhi" s' impegnano a sensibilizzare sul valore morale e sociale dell' atto di donazione. Disporre di cornee sane significa restituire la vista a migliaia di persone.
La cornea è quel tessuto trasparente che costituisce la parte più anteriore ed esterna del bulbo oculare. La cornea è una lente convessa, di circa 1 mm di spessore, capace di far convergere (insieme al cristallino) i raggi luminosi sulla retina, consentendo la corretta messa a fuoco delle immagini. Sono diverse le patologie corneali (di natura infiammatoria-infettiva, traumatica o distrofica) che possono provocarne l' opacità con perdita della trasparenza e riduzione progressiva della capacità visiva, fino alla cecità (perdita della vista). La cecità dovuta alle malattie della cornea è di solito curabile.
Quando la cornea è opacizzata, l' unica soluzione è un intervento chirurgico che ha lo scopo di sostituire attraverso il trapianto, la porzione anteriore dell' occhio. Il trapianto di cornea si chiama tecnicamente cheratoplastica (dal greco keratos che significa appunto cornea) e può essere di due tipi: "a tutto spessore" (cheratoplastica perforante), o "lamellare". L' intervento chirurgico lamellare è un trapianto superficiale che ha lo scopo di sostituire solo lo strato anteriore della cornea e che viene praticato solo nei casi di opacizzazione superficiale o di particolari deformazioni. La cheratoplastica perforante è quella che comunemente viene chiamata trapianto di cornea e consiste nel sostituire tutti gli strati della cornea opaca. Per l' intervento chirurgico, si stabilisce prima il diametro del lembo da trapiantare e si taglia poi (utilizzando un piccolo trapano da chirurgia oculare) il lembo dall' occhio del donatore. Dopodiché si effettua lo stesso procedimento sull' occhio della persona cui deve essere trapiantato. Una volta sostituita la parte, si fa in modo che i margini corrispondano perfettamente a quelli della cornea residua. Di solito il recupero delle funzioni visive dopo un intervento di questo tipo avviene dopo alcuni mesi, quando comincia a stabilizzarsi la cicatrice.
MALATTIE DELLA CORNEA: L' INTERVENTO CHIRURGICO DI CHERATOPLASTICA LAMELLARE PER IL RECUPERO DELLA VISTA
Tra le malattie che possono provocare la diminuzione permanente della trasparenza della cornea, vi è il cheratocono: una malattia caratterizzata dal progressivo assottigliamento e sfiancamento della cornea. Negli stadi avanzati, la malattia provoca l' opacizzazione o la perforazione della cornea, e in questi casi l' unica soluzione è la cheratoplastica perforante (trapianto di cornea). Tuttavia nei primi stadi della malattia può essere risolutiva anche la cheratoplastica lamellare con cui si sostituiscono solo gli strati anteriori danneggiati preservando quindi gli strati profondi della cornea del ricevente, riducendo così il rischio di rigetto. La superficie interna del lembo del donatore può anche essere modificata attraverso un laser ad eccimeri, al fine di renderla idonea a correggere la miopia oppure l' astigmatismo del ricevente. In questo caso il taglio viene effettuato senza alcun diretto contatto della cornea, con un raggio laser a eccimeri lungo una maschera metallica. La cornea del donatore ed occhio del ricevente vengono così adattati in modo ottimale uno con l' altro. Rispetto alla cheratoplastica perforante, questo tipo di intervento è molto più semplice e rapido, ed essendo eseguito senza aprire il bulbo oculare evita molte complicanze e permette tempi di recupero più brevi. L' assenza di vasi sanguigni che è alla base della trasparenza della cornea, le conferisce delle importanti proprietà utili ai fini del trapianto: la cornea può rimanere vitale per molte ore dopo l' espianto dal donatore, si conserva per molto tempo (fino ad un mese e più) e le probabilità di rigetto sono molto inferiori rispetto agli altri trapianti d' organo.PROBELMI DELLA VISTA: CURA DELLA CATARATTA
La capacità visiva può essere compromessa anche da una progressiva e costante opacizzazione del cristallino (che è come una piccola lente a forma di lenticchia posta dietro l' iride cololata, al centro della pupilla). L' opacizzazione del cristallino interferisce o blocca il passaggio della luce. In questo caso si parla di cataratta, sulla quale si può intervenire solo attraverso una rimozione chirurgica e l' impianto di un cristallino artificiale, perché non vi sono né farmaci né colliri che possano bloccarne lo sviluppo. Fino a qualche anno fa si aspettava che la cataratta maturasse prima di intervenire, oggi invece è possibile intervenire anche in fasi precoci, non appena si avvertono delle difficoltà anche nella normale funzione visiva. L' applicazione di un cristallino artificiale permette un notevole miglioramento nella qualità della vista. Circa il 99% degli ultra sessantacinquenni soffre di cataratta: l' immagine visiva diventa sempre più sfocata.Redazione