Rimedi naturali per stress, ansia, insonnia, stanchezza psicofisica, depressione lieve

Oggi lo stress quotidiano causa spesso ansie, insonnia, depressione e stanchezza psicofisica che si ripercuotono pesantemente sul benessere generale.

Quando la serenità ci abbandona a causa dei troppi impegni (lavoro, studio, famiglia) e siamo sopraffatti da un senso di ansia -oggi sempre più comune anche in età adolescenziale- ci sono piante ed erbe dalle proprietà rilassanti che possono essere di aiuto e costituire un valido rimedio naturale senza ricorrere ai farmaci.

Contro tensioni, stress, insonnia, calo di memoria e stanchezza mentale in molti casi si può ricorrere alla natura. Ecco le piante officinali più utili ed efficaci da richiedere in erboristeria.

Tisana al biancospino, tiglio e passiflora contro stati d’ ansia e insonnia

Spesso ansia e insonnia vanno a braccetto, e spesso le piante che aiutano a tenere a bada l’ansia sono anche amiche del buon sonno.
Tra le piante dalle proprietà ansiolitiche che agiscono positivamente anche sul riposo troviamo: il biancospino (indicato soprattutto quando i disturbi del sonno hanno origine nervosa), il tiglio (che contrasta l’insonnia che deriva dagli stati di tensione) e la passiflora (la cui azione sedativa è diretta in particolare alle zone del sistema nervoso che controllano il movimento e ai centri del sonno).

Il biancospino ha un’efficace azione contro gli stati ansiosi, grazie all’attività sedativa dei flavonoidi (potenti antiossidanti) di cui sono ricchi i fiori e i frutti. Riducendo la sensazione di angoscia, l’emotività e gli stati di tensione, il biancospino è ottimo per la preparazione di una tisana serale.

L’ azione sedativa del tiglio è consigliata alle persone che somatizzano l’ ansia con comparsa di disturbi del sonno e/o di malesseri intestinali.
Il tiglio ha inoltre il grande vantaggio di non provocare sonnolenza durante il giorno.

Il “fiore della passione” o passiflora (Passiflora incarnata) ha un’azione calmante grazie alla presenza di flavonoidi in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine situati nel cervello. La passiflora ha quindi un’attività ansiolitica simile a quella dei farmaci.

Camomilla, escolzia, valeriana e melissa: rimedi naturali contro l’ insonnia

La camomilla (Chamomilla recutita) è il rimedio più conosciuto e utilizzato per conciliare il sonno. I fiori della camomilla contengono una percentuale elevata di flavonoidi dall’effetto blandamente calmante e sedativo.

L’ estratto secco di escolzia (Eschscholtzia cali fornica), nebulizzato e titolato in protopina allo 0,35%, ha un’ottima azione che favorisce sia la fase iniziale del sonno che la sua durata complessiva, per un riposo senza risvegli notturni. Per le donne, l’ escolzia è consigliata anche come antidolorifico in presenza di disturbi mestruali, visto che questa erba officinale rilassa i muscoli.

I benefici della valeriana (Valeriana officinalis) come calmante sono noti: la valeriana è utile per le persone che hanno difficoltà ad addormentarsi anche a causa di un temperamento ansioso. Questa pianta officinale ha un’azione tranquillante che riduce il tempo necessario per addormentarsi e migliora la qualità delle prime ore di sonno.

La melissa (Melissa officinalis) è ideale per chi, di tanto in tanto, fa fatica a prendere sonno, soprattutto se l’incapacità di rilassarsi deriva da ansie e stress vissuti durante il giorno. Lievemente calmante, la melissa migliora anche la qualità del sonno della fase centrale, riducendo le probabilità di risveglio. In genere è sempre preferibile utilizzare gli estratti secchi di melissa, perché sono fortemente concentrati, con dosi di principi attivi controllate e uniformi. Gli estratti secchi di melissa sono anche usati in preparazioni erboristiche che associano più piante (per esempio valeriana, melissa ed escolzia) per migliorarne l’efficacia sia sugli stati ansiosi che sulle forme di insonnia lievi.

Ginkgo biloba contro la stanchezza psicofisica

In caso di stanchezza, astenia generale e difficoltà ad adattarsi ai ritmi sostenuti, è utile il ginkgo biloba. Il noto effetto antiossidante del ginkgo biloba aiuta a combattere l’affaticamento mentale: ha effetti positivi sulla memoria, sulle capacità di attenzione e sull’apprendimento.
Nell’anziano il ginkgo biloba contrasta la perdita di memoria e nel giovane contrasta la difficoltà a concentrarsi nello studio. Questa pianta officinale migliora anche il tono dell’umore e il benessere psichico.
Nella terza età, in particolare, il ginkgo biloba ostacola la degenerazione cerebrale e mantiene più efficienti le funzioni legate alla memoria e all’attenzione, non soltanto grazie alla sua azione diretta sui neurotrasmettitori, ma anche alla capacità di aumentare la vasodilatazione e ridurre la viscosità del sangue, contrastando il decadimento dovuto a un’insufficiente irrorazione sanguigna.

Non va però usato se si prendono anticoagulanti perché ne potenzia l’effetto, ed è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.

L’ iperico contro la depressione lieve

L’ iperico (Hypericum perforatum) o “erba di San Giovanni” è una delle piante più utilizzate contro la depressione lieve. Molti studi ne hanno dimostrato un’efficacia paragonabile a quella degli psicofarmaci nella cura delle forme depressive lievi e moderate, e gli viene attribuita anche un’azione anti-stress e anti-ansia.
L’ iperico agisce sui neurotrasmettitori cerebrali coinvolti nella regolazione dell’umore, come serotonina, dopamina e noradrenalina.

Prima di iniziare un trattamento è però importante rivolgersi al medico perché l’iperico può interferire con l’attività di vari farmaci tra cui la pillola anticoncezionale, antidepressivi, alcuni antibiotici e antiemicranici, l’anticoagulante warfarina, e può ridurre l’efficacia dell’indinavir (farmaco per l’Aids).

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